Perde i pezzi il mondiale d'Ungheria. Kyle Chalmers, fenomeno d'Australia, rinuncia, per problemi fisici (operazione per risolvere la tachicardia ventricolare), alla spedizione di luglio e di fatto priva la sua nazionale di una pedina fondamentale nella velocità. Chalmers detiene - in 48"20 - la quinta prestazione dell'anno ed è certamente tra i principali interpreti della doppia vasca a stile, nonché un paletto insostituibile della 4x100. La sua defezione apre un varco nei 100, la gara regina del nuoto, ed aumenta gli interrogativi. Il peso grava ora, in casa Australia, sulle spalle di McEvoy, sempre velocissimo nel corso della stagione - 47"91 nel 2017 - ma talvolta "assente" nei grandi appuntamenti. Il terzo, a livello cronometrico, è Cartwright, 48"43 a Brisbane, dietro i due mostri sacri citati poc'anzi. 

L'assenza di Chalmers va ad aggiungersi a quella del campione in carica, il chiacchierato cinese Ning Zetao, oro a Kazan in 47"84, davanti proprio a McEvoy e a Grabich. 

Il migliore, nella stagione corrente, è Duncan Scott - 47"90 a Sheffield - ma in pochi decimi sono racchiusi diversi nuotatori, Santos, 48"11, Adrian, 48"18, Nakamura, Morozov, solo per citarne alcuni. L'Italia viaggia su buone frequenze, ma un passo dietro l'eccellenza. Al vertice nazionale, ancora una volta, Luca Dotto, capace di respingere la concorrenza nella sfida "casalinga". 48"66, occorre scendere in modo sensibile per sperare in un sussulto mondiale. 

Più spazio, invece, in staffetta. Il quartetto azzurro è solido, l'Australia si ritrova con un buco da colmare ed altre squadre pronte ad approfittarne.