Katie Ledecky e Nathan Adrian, firme prestigiose nella prima giornata a Mesa, Arizona. Arena Pro Series, anche i fenomeni d'America si presentano nella stagione post-olimpica. Un riscontro interessante, allargando l'orizzonte fino ad Australia e Cina, per tracciare un bilancio in vista del mondiale in programma il prossimo luglio a Budapest. Katie Ledecky apre la rassegna con 400 e 100 stile libero. Sui 400, da tempo non ha rivali, in patria e oltre il suolo nazionale. Il tempo, in batteria e finale, è piuttosto simile, la Ledecky conquista la gara in 4'01"01, ma dimostra di valer già molto meno. Nei 100, invece, è quarta. 54"78, "sgambata" utile per assimilare una velocità fondamentale sui 200. A trionfare, nella prova regina del nuoto, è la Manuel. 53"66 - 52"70 a Rio - per regolare la Comerford (54"22). Prime sensazioni, ma al momento la Sjoestroem sembra di altra pasta.
I 100, al maschile, propongono da subito un Nathan Adrian sugli scudi. Spazza la vasca e combatte con il cronometro più che con gli avversari. 48"18, tempo non distante dal McEvoy di Brisbane. Per l'oro mondiale c'è anche Adrian, questa la prima pietra.
Katie Meili si aggiudica un 200 rana con tre protagoniste. La Meili parte con ottimo piglio, ma nel terzo 50 subisce il rientro poderoso della Margalis. 2'25"67 Meili, 4 centesimi meglio della connazionale, più veloce anche nell'ultima vasca. Terza, a ridosso delle prime, la Cox. Tra gli uomini, 2'10"47 di Prenot, poi Kalisz e Cordes.
Nei 100 farfalla, vittorie della Worrell - 58"60 - e di Shields - 52"42 - Acosta si prende, infine, i 400 al maschile (3'53"38).