L'ultima volta che Federica Brignone era salita su un podio di Coppa del Mondo, ci aveva vinto. Plan De Corones, gennaio di quest'anno. Al secondo colpaccio, la milanese trapiantata in Valle d'Aosta, ci è andata davvero vicina anche sulle nevi di Squaw Valley: una seconda manche pazzesca che le fa fare il doppio balzo dal quarto a secondo posto, prima che il cronometro sorridesse alla padrona di casa Mikaela Shiffrin, che partita con un secondo di margine si vede illuminare la luce verde per soli 7 centesimi.
E così gli dei dello sci decidono di premiare ancora una volta la loro figlia prediletta: che lunedì soffia sulle 22 candeline e come regalo si infiocchetta la perla numero 30 di una carriera da capogiro, il sigillo pressoché ufficiale sulla coppona generale e la riapertura - anche se più per la matematica che non per la logica - del discorso Coppa di specialità fra le porte larghe. Tanta roba, come si dice di questi tempi, e chissà quali cifre e record potrà toccare la ragazza di Avon se continuerà con questa tabella di marcia.
La cronaca della gara di oggi racconta anche del terzo posto di Tessa Worley, mentre Manuela Moelgg scala una posizione e si piazza quinta, scavalcando di un solo centesimo Ana Drev (con la quale aveva chiuso a pari merito la prima manche!). Menzione d'onore poi per Sofia Goggia - che in America è una super star - con la bergamasca che decide di deliziare la platea (caldissima e sportivissima, con grande tifo per tutte le atlete in gara) con un numero dei suoi. La bergamasca, infatti, perde un bastoncino dopo poche porte e, malgrado ciò, scende con grande coraggio chiudendo a pochi centesimi dalla allora leader Viktoria Rebensburg e quindi con un settimo posto finale. Ma, soprattutto, con la standing ovation di un pubblico ai suoi piedi.