1’64’’ di vantaggio. Un abisso. Un solco incolmabile. La classe, l’eleganza, la determinazione, la caparbietà, la continuità di rendimento, tutto racchiuso in un numero. Mikaela Shiffrin conquista il terzo oro iridato consecutivo in slalom speciale ai Mondiali di sci alpino in corso a St. Moritz, segnando un distacco abissale dalle avversarie. Dopo Schladming 2013 e Vail 2015 arriva l’ennesima conferma dello strapotere della giovanissima americana nella disciplina. Tre coppe di specialità, un oro olimpico e con la vittoria odierna tre ori mondiali: a soli 21 anni. Un extraterreste. Una manche mostruosa quella della statunitense che in testa già al termine della prima gestisce il vantaggio, riuscendo ad incrementarlo di rilevamento in rilevamento. Una maturità sportiva incredibile. Nemmeno lei, sgomenta al traguardo con l’occhio al cronometro, riesce a capacitarsi di quanto è riuscita a fare. Tutto secondo copione. Per le altre nulla o poco c’è stato da combattere, se non approfittare degli errori altrui per la corsa alle medaglie restanti.
Ed è quello che riesce a fare al meglio Frida Hansdotter, quinta dopo la prima manche, approfittando dell’uscita di Veronica Velez Zuzulova, terza provvisoria, che inforca a poche porte dal cancelletto buttando via la medaglia mondiale. Al primo intermedio, sul suo tratto forte, aveva addirittura incrementato il vantaggio. La svedese soffre non poco, ma riesce ad avere la meglio anche sull’ altra slovacca, Petra Vhlova, conquistando il bronzo e la terza medaglia in questo mondiale. Chiude il podio la svizzera Wendy Holdener conquistando così la seconda medaglia iridata in casa. Sospinta dal pubblico, l’elvetica esce dal cancelletto spingendo al massimo e correndo anche due rischi incredibili. La caparbietà e la classe riescono però a garantirle l’argento.
Rammarico per la giovane slovacca Vhlova che si dispera la traguardo per un podio sfiorato. Da applausi invece la seconda prova della ceca Sarka Strachova, che in 50"32, risale dalla nona alla quinta posizione.
AZZURRE Una chiusura di mondiale terribilmente deludente per le ragazze azzurre. Dopo le uscite nella prima manche di Chiara Costazza, Irene Curtoni e Manuela Moelgg, l’unica ancora in gara, Federica Brignone, riesce a recuperare due posizioni chiudendo al al 24° posto. Lontana, molto lontana, dalle prime posizioni.