Si chiude con un secondo posto l'ottima settimana dell'Epifania per Manfred Moelgg. L'azzurro porta a casa il secondo podio consecutivo, e dopo la splendida vittoria ottenuta a Zagabria si piazza al secondo posto nello slalom di Adelboden. La vittoria è andata al norvegese Henrik Kristoffersen, letteralmente inarrivabile dopo aver disputato due manche ai limiti della perfezione su una montagna - quella svizzera - difficile da domare. Terzo gradino del podio e vetta in classifica generale confermata per Marcel Hirscher, il quale pone rimedio a una prima manche in cui c'è però stata la netta complicità della nebbia.
Una gara pazzesca quella disputata da Kristoffersen, il quale si presentava con un vantaggio abbondante ma non clamoroso nei confronti di Moelgg al termine della prima discesa, con Neureuther e il resto della compagnia ad almeno un secondo di ritardo. Il leader di Coppa del Mondo ha sciato benissimo nella seconda frazione, in cui mette sugli sci tutta la rabbia per un sesto posto deludente a metà gara. Andre Myhrer, Alexander Khoroshilov e il già menzionato Felix Neureuther non possono rappresentare degli ostacoli credibili nella corsa verso il podio del fenomeno austriaco, il quale deve però inchinarsi ad un'altra splendida prova del nostro Moelgg.
Muro affrontato alla perfezione, una vera e propria lezione di stile sugli sci per l'azzurro, il quale mantiene quasi quattro decimi di vantaggio su Hirscher, prima di incrociare le dita sperando in un secondo miracolo nel giro di pochi giorni. Ma Kristoffersen è dominante sulla neve di Adelboden, e con una prova magistrale e quasi perfetta rifila un altro secondo e mezzo allo sciatore italiano, portando il suo vantaggio complessivo a un secondo e 83 centesimi. La buona prova del clan azzurro si completa con il sedicesimo posto di Patrick Thaler, anch'egli condizionato dal banco di nebbia abbattutosi sulla pista nella prima manche. Male, invece, Giuliano Razzoli, il quale piazza una seconda manche pessima e chiude in fondo al gruppo, in trentesima posizione. Brucia tantissimo l'inforcata di Stefano Gross, che partito con un pettorale basso nella prima manche e con una pista segnata nella seconda avrebbe fatto cose egregie.