Medaglia postuma in arrivo per Karin Oberhofer. La notizia è recente ed è dovuta alla sospensione di Olga Vilukhina a causa del rapporto McLaren che parla di manipolazioni a due campioni di sangue e urine dell'atleta russa durante i giochi di Sochi. La biathleta, originaria di Mezgore, arrivò infatti seconda nella sprint femminile togliendo il podio a Karin Oberhofer, quarta a 6.8 secondi dalla medaglia di bronzo che andò a Vita Semerenko.
Per l'altoatesina il quarto posto non fu affatto una brutta notizia: "I media mi chiedevano della delusione, io rispondevo solo che non c’era nulla da consolare e il miglior ricordo di quella fantastica gara fosse appunto ricordarla anche in concreto: con il legno." Per Karin, nessun problema, riconoscimento tardivo ma importante: "No, sarei la ragazza più felice del mondo perché verrebbe riconosciuto il mio sforzo, il mio lavoro, la mia prestazione, e quindi sarebbe una grandissima emozione anche se arrivasse la medaglia col postino".
Arrivano poi anche le considerazioni dure dell'altoatesina sul doping e sulle atlete coinvolte: "Doparsi è una grande delusione per me, quando scendo in pista la penso come Dorothea Wierer: e cioè che tutte siamo pulite, altrimenti meglio fare le valigie ed andar via. E’ il contrario dello sport, non dà gioia vincere col trucco, e rovinare tutto non è giusto. Chi ha sbagliato deve pagare".
La spedizione di Sochi per Karin Oberhofer fu comunque fantastica perchè coronata dalla medaglia nella staffetta mista: "Avevo sciato libera, senza pressioni, ero concentrata come in tutti quei Giochi, in cui feci gare stupende: mi sono classificata in tutte le gare entro il 15° posto. Mi sono goduta quell’Olimpiade dal primo all’ultimo giorno".
La medaglia per Karin Oberhofer potrebbe essere il punto di svolta in una stagione in cui non ha mai brillato particolarmente, compresa l'ultima tappa di Nove Mesto. La spiegazione è però facile: l'altoatesina è stata male durante la preparazione e l'anno scorso ha perso il papà Paul in un incidente in barca.