Sulla temibile Gran Risa dell'Alta Badia, Hirscher si conferma essere il padrone di casa. Il Cannibale austriaco, stimolato da una grandissima discesa fatta da Faivre, spinge sin dalle prime porte distruggendo il tempo fatto dal francese e rifilando a tutti, eccetto i primi quattro, distacchi oltre il secondo.
Sulla pista tracciata dall'americano Carry, il primo a scendere è Muffat Jeandet che però non riesce a trovare la giusta chiave di lettura e si deve quindi accontentare di un tempo a ridosso delle prime trenta posizioni. Dopo il francese iniziano le scintille. La prima sorpresa la regala Ligety, out dopo il primo intermedio, ma lo spettacolo vero lo firmano Faivre ed Hirscher. Il francese disputa una prova pazzesca prendendosi molti rischi che, alla fine, però pagano. Faivre chiude con 2.67 secondi di vantaggio sul suo connazionale e sembr avviato alla vittoria parziale della manche, ma dopo di lui tocca a sua maestà Hirscher. Se Faivre è stato pazzesco, il Cannibale ha fatto qualcosa semplicemente di un altro pianeta. L'austriaco controlla nei primi intermedi, ma negli ultimi due, dove le linee diventavano più dritte, sfoga tutta la sua potenza e guadagna tantissimo su Faivre chiudendo con 21 centesimi di vantaggio.
Hirscher guarda dalla hot seat le prove di Kristoffersen e Pinturault, i due rivali più accreditati per il coppone, ma entrambi deludono le aspettative. Il norvegese fa bene nella parte alta della pista, ma in fondo perde molto attestandosi a 93 centesimi di ritardo al traguardo. Per il francese, invece, si fa sentire molto la frattura al metacarpo subita in allenamento e non riesce ad essere incisivo come vorrebbe. Al traguardo, Pinturault, paga poco più di un secondo ad Hirscher, un distacco che sarà difficilmente colmabile nella seconda manche a meno di un poco probabile errore dell'austriaco.
Per l'Italia brilla uno splendido Florian Eisath che strappa il terzo tempo di manche, nonostante un errore abbastanza vistoso nel finale di gara. Si difendono Nani e De Aliprandini, entrambi oltre il secondo e mezzo di distacco, mentre è una gara da dimenticare per Riccardo Tonetti che già perdeva molto in uscita dal cancelletto ed è arrivato al traguardo con oltre tre secondi di distacco. Si difende come può Manfred Moelgg che paga la troppa dolcezza nell'affrontare le porte della Gran Risa e chiude oltre i due secondi di distacco.