Come di consueto, tra sabato e domenica si è giocato l’ultimo turno della Samsung Gear Cup di Serie A1. Quella andata in scena nel recente weekend è stata l’ottava giornata di regular season e, ancora una volta, non sono mancati ribaltoni e colpi bassi da parte delle outsider che hanno mandato i pronostici in mille pezzi grazie alla loro fame di punti.
Si è partiti con un doppio anticipo nella giornata di sabato. A dare il via alle danze sono state infatti LiuJo Nordmeccanica Modena e Pomì Casalmaggiore che, alle ore 18, hanno dato spettacolo al PalaPanini. Appassionati e addetti ai lavori hanno guardato con molta attenzione alle emiliane, cercando di captare se il cambio in panchina - ricordiamolo: via Micelli, dentro Gaspari - potesse portare a un percorso vincente ben più lungo del semplice colpo di reni rappresentato dal buon 3-0 contro Monza appena tre giorni prima. Anche in questa circostanza, Modena è apparsa meno timorosa rispetto a quella vista nel recente periodo. Gli attacchi di Brakocevic (13 punti), ma soprattutto di Ozsoy (20) lasciavano presagire una netta imposizione della squadra di Gaspari: avanti 2-0, però, le emiliane sono state vittime di un evidente calo fisico e mentale, permettendo alle vicecampionesse mondiali, guidate da un’incredibile Guerra da 27 punti totali, di ritornare nel match e vincerlo. Il risultato finale è infatti di 2-3 per le casalasche (25-21, 27-25, 18-25, 15-25, 10-15) che riescono a rimettere in carreggiata una partita già persa e a portarsi a casa due punti d’oro. Modena, invece, mostra segnali di ripresa e il rinnovato entusiasmo portato dal nuovo coach sembra non essere un semplice fuoco di paglia. Osservata speciale della giornata era anche l’Igor Gorgonzola Novara che, nell’anticipo televisivo alle 20.30, ha fatto visita al Saugella Team Monza per continuare il percorso di ripresa intrapreso appena una settimana prima. L’avversario, bisogna ammetterlo, non era dei più probanti e, dopo un primo set convincente delle padrone di casa, il risultato finale è andato a favore delle piemontesi: 1-3 (25-22, 21-25, 10-25, 17-25). Tra le fila di Monza è difficile trovare una giocatrice da esaltare: l’unica in doppia cifra è stata Smirnova con appena 11 punti sul proprio tabellino. Per Novara, invece, funziona alla perfezione il trio di esterni con Plak e Piccinini (entrambe a 17 punti) e la solita Barun che chiude con 23 palloni messi a terra.
Nella giornata di domenica, invece, si sono giocate le restanti quattro partite. Al PalaGeorge, la Metalleghe Montichiari ha ospitato le campionesse d’Italia dell’Imoco Volley Conegliano. Ennesima buona prestazione delle bresciane che, tuttavia, neanche in questa occasione riescono a portare a casa punti per la propria - difficilissima - classifica: il risultato finale è infatti di 1-3 17-25, 29-31, 25-22, 19-25) per le pantere. La prova è di livello solo per Malagurski che chiude con 19 punti; tutti gli altri terminali offensivi di Montichiari sfiorano la doppia cifra superandola solo in rari casi, ma a non convincere è ancora una volta una ricezione imprecisa che costringe Dalia a un gioco di palla alta che, inevitabilmente, non permette a Gioli e Efimienko di essere incisive con le loro giocate veloci. Tra le pantere, invece, sono proprio le centrali a impressionare, con Folie e De Kruijf che chiudono rispettivamente a 17 e 18 punti.
A Scandicci, la Savino del Bene ancora una volta soffre più del dovuto tra le mura amiche, riuscendo comunque a portare a casa l’incontro. Le ospiti del Südtirol Bolzano, infatti, hanno venduto cara la pelle riuscendo a portare le toscane a un inaspettato tie break. Scandicci esce comunque vittoriosa dal quinto set (21-25, 25-21, 25-17, 27-29, 15-10), ma non convince ancora l’asse palleggiatore-opposto con Havickova che, di nuovo, è costretta a lasciare il campo a una più incisiva Zago (23 punti finali). Delle bolzanine, invece, impressiona l’intero gruppo e il suo equilibrio, unica via da perseguire per raggiungere la salvezza. Ancora un altro tie break a decidere il match andato in scena al PalaNorda: la Foppapedretti Bergamo acciuffa per i capelli una partita già persa e, sotto 2-0, riesce comunque a portare a casa la vittoria con un 3-2 (25-27, 15-25, 25-15, 31-29, 15-12) che però esalta più i meriti di chi è uscito sconfitto. Le ragazze del Club Italia, infatti, dopo aver condotto la prima metà dell’incontro sono state in grado di guadagnarsi ben tre set point nel quarto parziale e solo la poca esperienza ha impedito alle azzurrine di portare a casa l’intera posta in palio. Per Bergamo è stato provvidenziale l’ingresso in campo di Gennari che, finalmente sicura del suo ginocchio operato, salta, esulta e ne schianta a terra 20, non male per chi dovrebbe dare equilibrio solo in seconda linea. Tra le azzurrine è ancora Egonu a fare la prova da fenomeno con 36 punti finali, ma bene anche capitan Perinelli che, mancina da posto quattro, punge la difesa orobica ben 16 volte. Il vero risultato a sorpresa, però, è quello de Il Bisonte Firenze che, ospite domenica pomeriggio del PalaYamamay, rifila un secco 3-0 alla Unet Yamamay Busto Arsizio e rimanda le farfalle padrone di casa nello spogliatoio intontite e neanche troppo consce di ciò che è successo. Le fiorentine sfoderano la prestazione di squadra perfetta: nessuna spicca, ma tutte sono fondamentali e i parziali (19-25, 22-25, 11-25) ci raccontano di una partita in cui Pisani e compagne hanno davvero potuto fare poco contro le scatenate bisontine.