Si è chiuso oggi a Bangkok, in Thailandia, il World Grand Prix di pallavolo femminile. Per l'undicesima volta nella sua storia se lo è aggiudicato il Brasile, superando al tie-break gli Usa. La medaglia di bronzo invece è andata all'Olanda, che ha superato sempre al quinto set la Russia.

Nel risultato ottenuto dalla formazione orange si sono visti: ancora una volta di più il grande lavoro del tecnico italiano Giovanni Guidetti, la bellezza e l'imprevedibilità della pallavolo. Su quest'ultimo punto potremmo dire per fortuna che non è stata accolta la proposta della FIVB di modificare il sistema di punteggio. Infatti l'Olanda si è trovata sotto nel punteggio di 2 set (18-25, 23-25) e nel terzo alla Russia sarebbe bastato pochissimo per infliggerle il definitivo morso del cobra, vincendo la partita. Invece le orange hanno saputo annullare alle avversarie 4 match point, aggiudicandosi il parziale per 30-28. Ciò ha spostato l'inerzia dell'incontro nelle mani dell'Olanda, che ha rimontato (25-21, 15-9) e vinto la partita. Le orange hanno di nuovo conquistato una medaglia al World Grand Prix, 9 anni dopo il sorprendente trionfo di Ningbo. L'Olanda ha prevalso a muro 21-18 e l'opposta Lonneke Sloetjes ha attaccato con il 43% di positività. La finale per il titolo è sembrata come la canzone di Lucio Battisti "Ancora tu. Ma non dovevamo vederci più". Infatti si sono affrontate Brasile e Usa, in un probabile anticipo di finale olimpica, avversarie permettendo. Dal 2008 in avanti queste 2 nazionali sono state le sole a conquistare il gradino più alto del podio nella manifestazione. Le sudamericane si sono imposte per 3-2 sulle statunitensi (18-25, 25-17, 25-23, 22-25, 15-9), aggiudicandosi il loro undicesimo World Grand Prix. Gli Usa sono rimasti fermi a 6 titoli, hanno dovuto abdicare dal primo posto, dopo il successo casalingo dello scorso anno. Dal già citato 2008 per numero di successi il Brasile è avanti sulle nordamericane per 5-4. Nel successo della formazione di Zè Roberto sono stati decisivi i 18 punti, con il 61% in attacco di Fabiana. La regista verdeoro Dani Lins ha saputo servire efficacemente pure: Sheilla e Fernanda autrici di 14 punti, Thaisa e Natalia con 12. Negli Usa si sono comportate bene: Akinradewo che ha realizzato 19 punti, Kimberly Hill 17 e Rachel Adams 15. Ecco il miglior sestetto FIVB della manifestazione: palleggiatrice la thailandese Nootsara Tomkom, opposta l'olandese Lonneke Sloetjes, schiacciatrici la brasiliana Sheilla Castro (nonostante abbia giocato come opposta) e la statunitense Kimberly Hill, centrali la statunitense Rachel Adams e la brasiliana Thaisa Menezes, libero la cinese Lin Li. La MVP della Final Six è stata la brasiliana Natalia Pereira.

A poche settimane dalle Olimpiadi di Rio de Janeiro è giusto farsi delle domande. E' questa la reale forza delle campionesse a 5 cerchi del Brasile oppure possono esprimere un potenziale ancora maggiore? Che cosa dovranno fare le avversarie a cominciare dagli Usa di Karch Kiraly per poter battere le verdeoro? Karch Kiraly in palleggio chi sceglierà tra Lloyd, Glass e Thompson? Olanda e Russia potranno essere assieme alla Cina le mine vaganti del torneo olimpico?