Dopo la roboante vittoria con il Brasile, nei quarti, il Settebello si ferma al cospetto della Serbia. 7-4 il finale, con la Nazionale di Savic pronta a mettere in cassaforte la quarta World League consecutiva. Campagna può sorridere, perché il lavoro a cinque cerchi procede senza particolari problemi. L'Italia - senza alcuni punti di riferimento, vedi Tempesti o Aicardi - tiene botta contro una delle rappresentative più forti al mondo. La Serbia, infatti, solo in avvio di quarto tempo tocca il più tre, agli azzurri manca un pizzico di freschezza offensiva. 1/10 in superiorità, il Settebello non riesce a scalfire la solida difesa serba.
Le prime battute di gara certificano la forza dell'Italia. Di Fulvio - Rasovic, due reti in un primo e trenta di gioco, poi a prevalere è la forza difensiva delle due squadre, con il punteggio che resta per 5 minuti in perfetto equilibrio. Cuk mette il punto del vantaggio per la Serbia, ma Figlioli - tra i più positivi - rimette gli azzurri in linea di galleggiamento all'alba del secondo tempo. A creare il solco decisivo è Filipovic. Punisce prima su rigore e poi su azione, la Serbia costruisce così il più due che conduce all'intervallo lungo.
Al ritorno in acqua, la Nazionale di Campagna conferma l'ottima impronta, si batte e accorcia, sempre con Figlioli, un gigante. Fondamentale la sua forza per scardinare la scacchiera a protezione della porta serba. Il gol in superiorità di Aleksic ristabilisce le distanze e all'ingresso sull'ultimo rettilineo arriva la spallata di Filipovic. Massimo vantaggio Serbia, non basta nemmeno il primo e unico gol in superiorità dell'Italia - a segno Fondelli - per restituire pathos al match. Jaksic chiude i conti, 7-4. Applausi a Savic, ma l'Italia è della partita.