L'assolo di Paltrinieri nei 1500 - con Detti d'argento - resta l'unico sussulto azzurro del mercoledì londinese.
Sarah Sjoestroem è la regina della velocità. La svedese rinviene nei secondi 50, salta la Kromowidjojo e tocca in 52"82. Ancora Olanda sul terzo gradino del podio, con la Heemskerk. Silvia Di Pietro è settima in 55"11.
Non ha rivali, nella rana, Ruta Meilutyte. La lituana chiude i 100 in 1'06"17, precedendo Luthersdottir e Tutton. Un pizzico di rammarico per Martina Carraro. La giovane nuotatrice italiana esagera forse nella parte iniziale e non trova il giusto spunto al dunque. 1'07"81, non basta per le medaglie, quinta.
Scocca l'ora, nei 200 stile U, dell'olandese Verschuren. L'eterno secondo si mette al collo il metallo più pregiato, con un prepotente finale, utile a spegnere il serbo Stjepanovic. Terzo è il britannico Guy.
Gara non di alto contenuto quella dei 200 misti al maschile. Titolo alla Grecia, con Vazaios, 1'58"18, poi Nevo e Santos. Turrini risale a stile, ma si ferma ai piedi del podio, quarto. 2'00"28, a nulla serve il consueto coraggio.
Semifinali - Murdoch lancia il guanto di sfida a Koch nei 200 rana. Il britannico anticipa il tedesco ed entra in finale con il miglior crono, 2'09"72. Pizzini, quinto nella prima semifinale, si qualifica con l'ultimo tempo a disposizione.
Due azzurre all'ultimo atto dei 200 misti. Franceschi e Toni - nella semi d'apertura - si arrendono solo alla Miley. Nella seconda, alza la voce Katinka Hosszu, 2'08"60. Per l'argento, favorita la O'Connor. Quinto e settimo crono per le due italiane.
Splende Carini nei 200 delfino. Con carattere, passa in testa a metà gara, poi cede il passo al magiaro Kenderesi. A seguire, il record dei campionati di Cseh, 1'54"29, e l'ottima performance di Bromer. L'obiettivo, per Carini, è il pass olimpico.
La Hosszu, come detto in acqua per i misti, si presenta anche nei 100 dorso. L'ungherese conquista la semifinale, ma palesa qualche affanno. 1'00"03, per lei tempo normale. Più veloce Mie Nielsen. Per l'oro è duello sulla carta stellare. La Gemo - 1'01"70 - saluta la compagnia, mentre la Zofkova - 1'00"81 - acciuffa per i capelli la finale.
Chiusura con i 50 dorso. Sabbioni non trova l'acuto - 25"37 - mentre Lacourt batte un colpo, 24"79. Il polacco Polewka (24"87) prova a sbarrare la strada al transalpino.