Federica si rituffa in acqua. Vasca da 25 questa volta, Coppa Brema. La stanchezza si affaccia all'orizzonte, un lungo week-end, tra staffette e assoli personali. Si corre per l'Aniene, per confermare una supremazia di squadra. Eppure è sempre Pellegrini. Nei 100 stile, una prestazione sontuosa, quattro vasche per limare il primato stabilito in sede europea a Netanya, un 52"17 che certifica l'ottimo lavoro sulla velocità svolto con Giunta, che di fatto conferma il 53"78 costruito in lunga.
La metamorfosi è ormai completa, Federica sente la gara, sente, fin dalle prime bracciate, l'acqua. Può reggere passaggi forsennati, può attaccare invece di difendersi. Resta da limare il finale, bisogna consolidare un ritorno da vecchia Pellegrini, per giocarsi l'oro a cinque cerchi nei 200. In Coppa Brema, 1'53"07, il controllo delle avversarie e del palcoscenico.
Quella della Pellegrini non è l'unica conferma. Nella domenica del nuoto, Simone Sabbioni batte un altro colpo a dorso e percorre i 100 - la sua distanza - in 50"90, mentre Rivolta batte - per la seconda volta - Codia a delfino. 49"84, un'evidente consapevolezza dei mezzi e della situazione. La vasca corta restituisce all'Italia delle piscine scintille di Scozzoli. Fabio lotta, inseguendo il passato. 58"51 al tocco, per fermare Toniato e salire sul primo gradino dei 100 rana, nei 200 si arrende poi a Fossi (per Scozzoli vittoria anche nei 200 misti).
Filippo Magnini risorge nei 200 e anticipa Detti, mentre nulla può nella gara regina, i 100 stile, al cospetto di Dotto, 47"27.
Al femminile, da segnalare la prova di Ilaria Bianchi nei 100 delfino. Ilaria firma un buon 56"80, prima di prendersi anche la doppia distanza sulla Polieri. 100 rana alla Carraro.
Nel complesso, Aniene a quota 127 punti, 24 in più del Team Lombardia.