Ancora oggi il muro dei 48 secondi rappresenta, nei 100 stile, la differenza tra eccellenza e normalità. Mai nessuno in Italia - nemmeno nell'epoca dei supercostumi - sotto quella barriera. Luca Dotto sceglie la prima frazione di staffetta - agli Assoluti di Riccione - per cancellare dal libro dei recordo Filippo Magnini. 47"96, un crono che riporta Dotto al passo con il mondo, dopo stagioni difficili. La Forestale, di Dotto, chiude al sesto posto, davanti le Fiamme Oro A (3'18"04), in seconda posizione l'Aniene A di Magnini.
La prestazione di Dotto - in chiusura di giornata - rischia di oscurare, parzialmente, il capolavoro di Gabriele Detti. Nei 400, Detti conduce corsa di controllo per duecento metri, poco dopo la metà gara imprime un'accelerazione impressionante che stronca il tenero D'Arrigo. Detti si alza letteralmente sull'acqua, è splendido nel suo incedere, al tocco spaventa addirittura il Rosolino di Sydney. 3'43"97, meno di sei decimi dal record nazionale. Tempo olimpico, tempo che spinge Detti vicino a una medaglia pesante. D'Arrigo è secondo e scontento, Acerenza brucia Lestingi per la terza posizione.
Anche Ilaria Bianchi stacca un biglietto prezioso per la rassegna a cinque cerchi. Nei 100 delfino, con poca opposizione, Ilaria scende non di poco sotto i 58 e ferma il cronometro a 57"87, davanti a Petronio e Letrari.
Piero Codia conquista i 50 delfino. Recupera, dopo il tuffo, un leggero disavanzo e anticipa Rivolta. 23"56, crono non eccezionale. Bella gara al femminile nei misti. I 400 incoronano Luisa Trombetti. 4'38"54, non lontano il limite per l'Olimpiade. La Trombetti batte un'ottima Franceschi - record italiano cadetti - e la Toni (frazione a rana da sottolineare). La Polieri si spegne invece dopo un buon inizio tra delfino e dorso.
I 200 dorso, al maschile, sorridono a Mencarini, bravo nel gestire lo sforzo, per riprendere un esausto Sabbioni e un Ciccarese tenace. 1'58"05 per il vincitore. Nella medesima prova al femminile, titolo alla Panziera. Forza nei primi 100 e mantiene poi vantaggio sulla Zofkova. Strappo eccessivo che complica il finale, il tempo non è di livello, 2'10"91.
Al tramonto della terza giornata, la classe di Federica Pellegrini accende ulteriormente il pubblico presente. Nella 4x200 stile, la Pellegrini si butta in quarta frazione con enorme ritardo sulle Fiamme Oro. La divina non esagera nei primi 50, tanto che la Galizi - davanti - aumenta. Sette secondi e oltre il divario. La Pellegrini cambia passo dalla terza vasca, nella quarta diventa cannibale e capovolge le leggi del nuoto. 1'54"86 lanciato, Aniene in prima posizione. Biglietto da visita per la gara individuale.