È una bellissima storia quella che la Pomì Casalmaggiore continua a scrivere da due anni. La prematura eliminazione dai play-off (venerdì è passata Bergamo dopo aver vinto anche gara 2) potrebbe sbiadire ciò che di incredibile si era visto solo qualche giorno prima, ma nel bilancio di fine stagione devono per forza entrare tutte le vittorie. La dirigenza della Pomì, dunque, chiude l'annata in maniera più che positiva, aggiudicandosi altri due trofei: in bacheca manca solo la Coppa Italia e chissà che non sia proprio questo obiettivo a guidare il mercato estivo della società casalasca.

Partendo dall'inaspettato Scudetto della stagione 2014/2015, la Pomì ha usato in estate tutte le risorse a propria disposizione per costruire un organico capace di dire la sua in campionato e di affrontare la Champions League da protagonista. Confermata l'ossatura della squadra (Tirozzi, Stevanovic, Gibbemeyer e Sirressi), il direttore sportivo casalasco lascia partire Skorupa (attratta dall'alto ingaggio turco), Gennari (approdata alla corte della Foppapedretti) e la coppia Mazzanti-Ortolani (passata in veneto a portare in alto i colori dell'Imoco). Al loro posto arrivano la tedesca Kozuch, l'americana Lloyd e Francesca Piccinini; in panchina, invece, si siede l'allenatore azzurro più vincente della storia, Massimo Barbolini. Il valore dei singoli, quindi, era induscusso; il gruppo, invece, si è costruito in maniera graduale, grazie a una piccola società con grandi ambizioni. Difficile non rivedere, nella Pomì di oggi, la Foppapedretti approdata in Serie A1 una trentina di anni fa.

La stagione parte, ed è subito festa: arriva la Supercoppa Italiana, alzata al cielo dopo una finale vinta, ancora una volta, contro quell'Igor Gorgonzola Novara che, a più riprese, vedrà in Casalmaggiore il suo peggior incubo. In campionato arrivano ancora tante vittorie, ma è in Europa che la Pomì sorprende di più: guidata da una magistrale Piccinini, arriva la vittoria del girone eliminatorio e, nella mente del presidente casalasco, inizia a insinuarsi un'idea bizzarra. Arriva poi la conferma: sarà Casalmaggiore ad organizzare la Final Four di Champions League. È proprio nel weekend di Montichiari che la stagione delle ragazze in rosa diventa fenomenale: guidata ancora una volta dalla regina del volley italiano Francesca Piccinini (MVP del torneo, a 37 anni), la Pomì rifila un doppio 3-0 a due delle squadre più forti del mondo e, tra un'infinita pioggia di coriandoli, si appende al collo l'ennesimo oro, quello più importante per una squadra del Vecchio Continente. Poco conta, a quel punto, il brutto ribaltone subito poche settimane prima in semifinale di Coppa Italia contro la Foppapedretti Bergamo: Casalmaggiore, adesso, guarda tutta l'Europa dall'alto.

A questo punto, però, è davvero difficile pensare ad un'altra impresa. I quarti di finale dei play-off Scudetto iniziano 48 ore dopo l'incredibile finale europea: troppo poco per smaltire l'adrenalina e ritrovare la concentrazione necessaria per puntare a un nuovo obiettivo. Quella che scende in campo nelle due gare contro Bergamo è una Pomì scarica che dà l'ultimo colpo di reni nell'unico set vinto nella serie. Per salutare il pubblico del PalaRadi di Cremona, quasi a dire che non era rimasto nulla di intentato, ma che - davvero - non si poteva fare di più.

Adesso tocca di nuovo alla dirigenza mescolare le carte in vista della prossima stagione. Le conferme, gli arrivi e le partenze faranno rumore in estate; per il momento l'unica colonna sonora da sentire è il boato di un paese di 15.000 persone che, domenica 10 aprile, ha accompagnato il ritorno di un'italiana sul tetto d'Europa dopo sei lunghi anni.