Il duro scontro tra la Federazione Italiana e la Legadonne riguardante le date dei prossimi play-off è stato il vero protagonista dell’ultimo mese pallavolistico in rosa. Il motivo del contendere, in particolar modo, si riferisce all’eventuale gara 5 della finale Scudetto fissata per il 3 maggio, stesso giorno in cui la delegazione italiana capitanata da coach Bonitta salirà sull’aereo per il Giappone dove, dal 14 al 22 maggio, giocherà l'ultimo torneo di qualificazione per Rio2016. Da una parte la FIPAV chiedeva rispetto per la maglia azzurra e le giocatrici che la rappresenteranno; dall’altra la Lega non voleva accorciare neanche di un giorno il già striminzito calendario di questa sciagurata stagione.
Sciagurata sì, perché a causa del brutto europeo azzurro, la stagione 2015/2016 ha subito diverse modifiche e ha dovuto giocarsi tutta in soli cinque mesi, se escludiamo i trenta giorni di pausa riservati al torneo di qualificazione olimpica continentale di Ankara giocato a gennaio. Troppo per Fabris, presidente della Lega, per accettare anche solo altri due giorni di compromesso. Il calendario dei play-off appare già fitto, forse fin troppo oneroso per le gambe delle atlete; l’ipotesi sarebbe stata quella di iniziare la fase finale della stagione già dalla prossima settimana, senza aspettare la Final Four di Champions League del 9 e 10 aprile, ma a quel punto sarebbero state più che giustificate le proteste della Pomì Casalmaggiore, unica italiana qualificata e organizzatrice dell’evento.
Facendo due conti, comunque, rimane impressionante ciò che, in un solo mese, aspetta le atlete di interesse nazionale. Ipotizzando che tutti i turni di play-off vengano decisi all’eventuale gara di spareggio, infatti, le giocatrici scenderebbero in campo tredici volte in solo venti giorni; in Giappone, poi, la Nazionale sarà impegnata in altre otto partite in dieci giorni; aggiungiamo poi le trasferte italiane e il volo intercontinentale e il gioco è fatto: l’Italia non arriverà riposata all’appuntamento più importante del quadriennio olimpico. Ventidue partite in poco più di trenta giorni non sono cosa semplice e, a questo punto, non è difficile immaginare che, in terra nipponica, saranno ancora le giovani del Club Italia a fare da trascinatrici: già sicure di non partecipare ai play-off, infatti, sono le uniche atlete che avranno la possibilità di arrivare alle qualificazioni olimpiche attraverso un periodo di preparazione programmato e, bisogna dirlo, degno di un evento di questa portata.
Inutile, tuttavia, puntare il dito contro l’una o l’altra parte dello scontro; rimane semplicemente la speranza che, in futuro, ci sia maggior collaborazione tra le due fazioni. Nessuno vorrebbe che l’esperienza di questa stagione possa rappresentare una brutta lezione da imparare.