Sabato si è concluso il torneo di qualificazione olimpica di Ankara. Le azzurre, soprattutto grazie alle giovani, hanno conquistato, non senza fatica, il diritto di partecipare al torneo di qualificazione mondiale che andrà in scena a Tokyo a metà maggio. Quella giocata in Turchia è stata una competizione spietata dove, grazie alle assurde regole di qualificazione, le padrone di casa hanno dovuto dire addio al sogno olimpico. Regole assurde, sì, perchè se la Serbia non avesse guadagnato il pass olimpico grazie al secondo posto in World Cup, neanche noi saremmo più in corsa per i cinque cerchi: due potenze del volley mondiale, quindi, sarebbero rimaste fuori dai Giochi. Regole da rivedere, dunque, ma che mantengono ancora vivo il sogno olimpico azzurro.
Per poter definitivamente prenotare il biglietto aereo per Rio 2016, comunque, manca ancora l'ultima fatica: le nazionali più forti di Europa, Nord e Sud America non ancora qualificate si troveranno in Giappone per la loro ultima possibilità; insieme a loro ci saranno anche le asiatiche, il cui torneo di qualificazione si giocherà, come consuetudine, insieme a quello mondiale. La competizione andrà in scena dal 14 al 22 maggio; le partecipanti saranno dunque Olanda e Italia, Giappone, Korea del Sud, Thailandia e Kazakhistan, Perù e Repubblica Dominicana; la formula prevede un girone all'italiana (il classico tutti contro tutti) con sette partite da giocare in appena nove giorni: andranno a Rio le prime tre classificate insieme alla prima asiatica fuori dal podio. Per maggior chiarezza, facciamo degli esempi: se la classifica finale prevedesse Giappone, Italia e Olanda sul podio, queste tre andrebbero in Brasile insieme a chi, tra le asiatiche, avessee raggiunto il miglior piazzamento fuori dal podio; se i primi tre posti fossero invece occupati poi dalle sole asiatiche, allora andrebbero a Rio solo le quattro asiatiche partecipanti al torneo. Insomma: per volare in Brasile sarà necessario andare a medaglia.
Il vero nodo da sciogliere, però, riguarda ancora una volta le convocazioni azzurre: il torneo di Ankara ha lasciato perplessi tifosi e allenatori circa la prestazione fornita dalle veterane. Si vocifera, poi, che tra le più esperte e l'allenatore ci siano state delle discussioni proprio a causa del poco spazio concesso loro in favore di giocatrici più giovani - due delle quali ancora minorenni. In Turchia abbiamo assistito all'esplosione a livello internazionale delle giovanissime Orro e Egonu, futuro certo della maglia azzurra che tanto ha faticato proprio in posto 4 e nella ricerca dell'erede di Lo Bianco; anche Danesi ha dimostrato tutto il suo valore tecnico quando chiamata in causa. Insieme a questi talenti sì acerbi, ma di indiscusso valore, ci sono state le conferme di Diouf e Chirichella che, tra le "esperte" sono state le più brave a tenere il campo. La nuova Italia non potrà prescindere, almeno ancora per un anno, dalla capitana Del Core la quale però ha già annunciato il suo ritiro dalla pallavolo dopo le Olimpiadi; neanche il ruolo di libero sembra essere in discussione. La questione da risolvere riguarda il ruolo di palleggiatore (Lo Bianco per chiudere con l'azzurro a Rio e poi riaprire un nuovo ciclo con Orro titolare?), quello dell'opposto (Centoni per i momenti di difficoltà o Ortolani, bambina permettendo?) e quello delle schiacciatrici (si vocifera che la giovane Guerra sarà presente in Giappone; insieme a lei Gennari e ancora Lucia Bosetti? Caterina, invece, che ruolo giocherà da qua alle Olimpiadi?).
Tante domande a cui Bonitta dovrà necessariamente trovare risposta in questa ultima fase di campionato. A maggio, poi, non si potrà più sbagliare.