Non è stato l'esordio che Bonitta e le Azzurre avevano sperato, quello contro la Russia al torneo pre-olimpico ad Ankara. Il 3-1 subito non ammette repliche, ma lascia qualche rimpianto, visto che la Russia non è apparsa sempre irresistibile e continua, e più volte si è fermata nel corso del match permettendo all'Italia di rientrare; purtroppo nei momenti decisivi del match, a indirizzare i giochi verso le russe ci hanno pensato le fuoriclasse Obmochaeva e Kosheleva.

Nell'Italia oggi ha funzionato davvero poco: innanzitutto l'atteggiamento titubante all'inizio che ha permesso alla Russia di partire forte; poi il nostro attacco e la ricezione hanno sofferto tanto, e non sono riusciti a trovare continuità nel corso del match. Il gioco è apparso sempre prevedibile e farraginoso, figlio anche di una ricezione e ricostruzione sempre in difficoltà; purtroppo oggi troppe giocatrici sono apparse completamente fuori fase, come Lucia Bosetti il cui 0/8 è abbastanza eloquente della difficoltà avuta in attacco. Fino all'ingresso di Egonu, l'Italia non ha praticamente avuto il posto 4, con la regia di Ferretti costretta ad appoggiarsi più del dovuto su Centoni e Del Core che, a parte dei buoni colpi isolati e il secondo set, non sono riuscite ad essere continue in attacco. Anche Diouf non è riuscita a dare il suo contributo, essendo andata in  costante difficoltà nel leggere e superare il muro russo, e se anche De Gennaro deve essere sostituita, vuol dire che oggi le Azzurre non c'erano proprio. Le note liete per l'Italia arrivano dalle centrali, con Guiggi che ci ha tenuto a galla in attacco, a muro e col servizio, e  con Chirichella, che finchè è riuscita a stringere i denti ha fatto molto bene a muro; e poi le giovani del Club Italia, con Egonu migliore in campo per l'Italia, e che forse ha trovato la titolarità troppo tardi nel corso del match: Paola Egonu, infatti, è stata la migliore dell'Italia, e l'unica che sia riuscita a trovare buoni colpi in attacco, tirando a tutto braccio con grinta, personalità ed entusiasmo, e mettendo in difficoltà il muro russo. Altalenante la Orro in regia, molto bene la Danesi quando è subentrata alla Chirichella.

La Russia ha fatto un passo in avanti rispetto alla sofferta vittoria di ieri contro la Polonia, tuttavia non appare ancora al massimo delle sue potenzialità ma ha la fortuna di avere dalla sua parte fuoriclasse come Obmochaeva e Kosheleva che nei momenti di difficoltà si caricano la squadra sulle spalle e riescono a mettere a terra palloni difficilissimi; oltretutto ha potuto contare anche sull'apporto dalla panchina di Malyk, Sokolova e Kosianenko.

Marychev ha schierato la duagonale Startseva/Obmochaeva, Kosheleva e Shcherban in banda, Lyubushkina e Zaryazhko centrali e Malova libero. Bonitta schiera la formazione prevista: Ferretti/Centoni in diagonale, Del Core e Lucia Bosetti in banda, Guiggi e Chirichella centrali, De Gennaro libero.

Nel primo set parte forte la Russia, che si porta subito sul 6-2 grazie a Kosheleva, e poi sull' 8-4 al primo time out tecnico; si capisce che per l'Italia non sarà una giornata facile in attacco, soprattutto per Lucia Bosetti che non riesce a entrare in partita. La Russia però rallenta e commette qualche errore che risveglia l'Italia: Ferretti con l'ace e Chirichella con due muri riportano il set in parità a 12. A questo punto la Russia apre un parziale di 8-1 con Kosheleva e il muro protagonista che taglia le gambe all'Italia e indirizza il set dalla parte russa. L'Italia fatica in attacco e in ricezione, entrano Egonu, Diouf e Orro per provare a cambiare l'inerzia del set ma non c'è niente da fare: Zaryazhko chiude 25-16 un brutto primo set giocato dall'Italia, non solo a livello tecnico ma anche caratteriale.

Il secondo set vede la conferma dei sestetti iniziali, e anche in quest'occasione è la Russia a partire meglio, con l'Italia a faticare in ricezione e ricostruzione. Entra Sansonna per De Gennaro e, sul 10-6 Russia,  entrano bene in partita Del Core e Centoni. E' soprattutto Del Core a giocare con il mani fuori contro il muro russo, e l'Italia rientra in partita e passa a condurre sul 15-14. Il set diventa molto combattuto, con errori da una parte e dall'altra, ma con l'Italia finalmente in partita e che con poche cose semplici, ma fatte bene mette in difficoltà la Russia. Funziona anche il servizio, con gli aces di Orro e Bosetti, Del Core e Centoni con due attacchi intelligenti fanno condurre l'Italia 23-22 e 24-23, poi un disastro della Russia regala il set alle Azzurre 25-23.

Vista la buona reazione dell'Italia, sembrava che il peggio fosse passato, ma il terzo set si apre ancora con la Russia che parte forte e vola sul 5-2 con Kosheleva e Obmochaeva sugli scudi. Come nei parziali precedenti l'Italia reagisce e la Russia si ferma verso metà set permettendo alle Azzurre di tornare in corsa; è Guiggi a trascinare le compagne alla parità, ma ancora una volta le russe riescono a piazzare un parziale importante mentre le Azzurre si bloccano ancora in attacco: Del Core, Centoni, Lucia Bosetti non riescono proprio ad incidere, nè tantomeno l'ingresso di Diouf regala la tanto attesa svolta in attacco: è 25-19 Russia.

Nel quarto set Bonitta decide di lanciare da subito le giovani del Club Italia, quindi Orro in regia, Egonu in banda e Danesi al centro al posto di una Chirichella frenata dalla sua caviglia infortunata. Di certo si vede un po più di verve nelle Azzurre, ma anche questo set segue il copione dei precedenti: la Russia parte forte, verso metà set l'Italia riesce a recuperare e a raggiungere la parità, e poi ancora un break russo ad indirizzare il set dalla parte delle Campionesse d'Europa. Orro alterna cose buone ad altre meno buone, e non sembra avere un'intesa sempre ottimale con Diouf che infatti viene murata più volte; Centoni e Del Core non hanno continuità e l'unica a salvarsi e a mettere giù palloni è Paola Egonu. Non può bastare, se di fronte si hanno Kosheleva e Obmochaeva che mettono a terra ogni pallone, supportate da un muro incisivo, ed infatti la Russia chiude set e match sul 25-21.

Pur senza strafare e soffrendo ( soprattutto ieri con la Polonia) le ragazze di Marychev sono ad un passo dalle semifinali. L'Italia di Bonitta è stata troppo brutta per essere vera, e non può più permettersi nessun passo falso se vuole continuare a cullare il sogno olimpico. Bonitta dovrà ripartire dalla Egonu, e da quanto di buono hanno fatto vedere le nostre giovani insieme alle centrali, sperando che le nostre attaccanti si sblocchino. Domani con il Belgio sarà un match da dentro o fuori; lo scontro appare alla portata delle Azzurre, a patto che cambino registro: giocassero come oggi anche il Belgio sarebbe un ostacolo insormontabile.