Non accadeva dal lontano 1999 che la Norvegia dello sci alpino riuscisse a piazzare due atleti ai primi due posti in una gara di discesa libera. Ma con due talenti come Aksel Lund Svindal e Kjetil Jansrud era facile prevedere che prima o poi un risultato del genere sarebbe arrivato. I due fuoriclasse scandinavi dominano la scena nella discesa libera di Beaver Creek, mettendo a segno una storica doppietta per il loro paese. Pazzesco il rientro alle gare di Svindal dopo il grave infortunio che lo ha tenuto fuori per gran parte della passata stagione. Dopo i due successi a Lake Louise, una pista sulla quale ha vinto ben 8 volte, si ripete oggi su uno dei pendii più difficile ed affascinanti del circo bianco: la Birds of Prey di Beaver Creek.
Per Svindal si tratta del successo numero 28 in Coppa del Mondo, il terzo a Beaver Creek. Il norvegese dimostra di saper gestire al meglio tutte le parti della pista americana. Spettacolare soprattutto il primo settore prettamente di scorrimento. Nei primi venti secondi di gara dà circa mezzo secondo a tutti i suoi rivali, merito probabilmente di materiali super e di una sensibilità che è sempre stata una delle sue principali caratteristiche. Non è da meno l'interpretazione della parte tecnica, dove disegna con grande maestria le traiettorie ideali, non facendosi minimanente intimorire dalla pendenze estreme e dai dossi e dai salti che tolgono di continuo stabilità all'atleta. Con la vittoria odierna Svindal si candida ancora più prepotentemente per il successo nella classifica di Coppa del Mondo. Marcel Hirscher sarà chiamato a dare delle risposte immediate, a partire già domani in super G, competizione alle quale il pluri-campione austriaco ha deciso di prender parte per iniziare a racimolare qualche punto.
Secondo alle spalle di Svindal si piazza il favorito della vigilia: Kjetil Jansrud. Così come in Canada, il dominatore delle discipline veloci della passata stagione era parso il più in palla nelle due prove disputate, dove in entrambi i casi ha fatto registrare il miglior tempo. Ancora una volta, però, non riesce a ripetersi in gara. Rispetto a Lake Louise, però, ottiene quantomeno un ottimo secondo posto. Molto incisiva la sua sciata nella seconda parte della pista, nella quale riesce a recuperare parte del divario accumulato da Svindal. Spettacolare, soprattutto, il passaggio nella compressione finale, che lo vede protagonista di un salto notevole ad oltre 110 km/h di velocità. Alla fine pagherà 30 centesimi di ritardo dal compagno di squadra.
Terzo un sorprendente Guillermo Fayed con 70 centesimi di ritardo. Il francese deve rammaricarsi per non aver affrontato con la giusta precisione i ripidi curvoni e le compressioni della parte tecnica. In quella parte di gara ha lasciato quasi un secondo a Svindal, salvo poi recuperare parte dello svantaggio negli ultimi due settori. Per lui si tratta del terzo podio in Coppa del Mondo. Quarto a 8 centesimi dal podio l'austriaco Hannes Reichelt; molto bene un ritrovato Carlo Janka che si classifica al quinto posto a 97 centesimi da Svindal. Buona la prova di Christof Innerhofer e Peter Fill, rispettivamente sesto e settimo. Un posto nei primi tre era sicuramente alla portata di entrambi gli atleti azzurri. Ma è soprattutto Innerhofer a dover recriminare per aver accusato un ritardo notevole nei due tratti di scorrimento. Insieme a Janka e Svindal l'atleta altoatesino ha mostrato le linee migliori nella parte tecnica, dando l'ennesima dimostrazione di essere uno degli sciatori più sensibili del circuito. Male, invece, Dominik Paris, che chiude la sua gara al diciottesimo posto. La tre giorni in terra americana proseguirà domani con un Super G per poi concludersi domenica con il consueto slalom gigante.