L'impresa della Pomì all'esordio in Champions League era ancora negli occhi degli appassionati italiani; impossibile quindi non sperare in una doppietta azzurra. Il ritorno in Coppa Campioni di Novara (durante l'era Asystel era arrivata anche una finale tutta italiana contro la Foppapedretti Bergamo) non è però dei più semplici: dall'altra parte della rete è presente la corazzata del Vakifbank Istanbul, il cui obiettivo dichiarato è, da sempre, l'oro nella massima competizione europea. Il risultato autorizzerebbe solo le padrone di casa a sorridere; Novara, però, torna a casa a testa alta. Il match è equilibrato e tutti i set recitano sempre la stessa storia: la lotta è ad armi pari fino al ventesimo punto e a spuntarla sul finale è sempre la squadra più lucida. Tre volte su quattro è il Vakifbank a far valere la maggior esperienza e il valore delle giocatrici, ma l'Igor Volley può essere soddisfatta: l'obiettivo di un piazzamento importante nel torneo è raggiungibile.

I SESTETTI - Guidetti lascia in tribuna l'ex igorina Hill e parte con Aydemir-Sloetjes, Rasic-De Kruijf, Kirdar-Buijs e Orge libero; Pedullà risponde con Signorile-Fabris, Guiggi-Chirichella, Bosetti C.-Cruz e Sansonna.

LA PARTITA - Come detto, il match è equilibrato e fino al ventesimo punto il risultato è sempre incerto. Nel primo set Novara parte forte, trovandosi anche in vantaggio: dall'1-4 al 7-13, l'Igor vola sulle ali dell'entusiasmo facendo sperare nell'impresa. Il Vakifbank è però una squadra esperta: a Naz basta far entrare in partita le sue centrali e affidarsi a Sloetjes per le palle che scottano. La parità viene raggiunta sul 18 pari, poi le turche piazzano un parziale di sette a uno che chiude il set. Nel secondo tempo Novara può contare su una Fabris in più: al rientro in campo l'opposto piemontese inizia a martellare da posto due. Grazie anche a una miglior correlazione muro-difesa le ospiti riescono a resistere agli attacchi delle padrone di casa portandosi sul punteggio di 13-21. L'ultimo colpo di reni del Vakifbank non basta a recuperare un set ormai perso: 21-25 e Novara trova la parità. Negli ultimi due set le turche rialzano la testa e si portano da subito in vantaggio: i punti di distanza non sono mai tanti, ma vengono sempre ben gestiti dalla squadra di Guidetti che riesce a chiudere i parziali senza troppa difficoltà. Un calo di attenzione delle italiane nel quarto set è poi fatale: il Vakifbank ne approfitta e il match termina 3-1 per le turche.

I PIÙ, E I MENO - Elencare cosa non è andato in un match così difficile e - nonostante ciò - equilibrato, sarebbe come cercare il pelo nell'uovo. Novara gira bene fin dall'inizio e ha in Fabris un'arma importante. Signorile dirige con lucidità le sue attaccanti: la palla veloce voluta da Pedullà fa trovate (quasi) sempre il muro scomposto e far punto diventa decisamente più facile. Per fare il salto di qualità serviranno le difese spettacolari a cui ci ha abituato Sansonna (oggi, forse, non ai suoi livelli) e una maggior tenuta in ricezione da parte delle schiacciatrici, soprattutto Cruz. In casa Vakifbank, Rasic, De Kruijf e Sloetjes fanno la voce grossa: bravissima Naz a gestirle in modo ottimale.

EUROPA AZZURRA - Sono però incoraggianti i segnali lanciati dalle prime due italiane impegnate in Champions League. Entrambe le società, Casalmaggiore e Novara, hanno lavorato bene in estate per creare rose competitive e i risultati si sono visti: la Pomì ha addirittura vinto, Novara ha invece lottato punto su punto. L'Europa dei club sembra essere tornata un po' più azzurre di quanto non fosse nelle ultime stagioni: adesso tocca a Piacenza confermare quanto di buono visto fino ad adesso: la squadra c'è, probabilmente manca ancora il gioco ma la Champions League mette fame e, è risaputo, l'appetito vien mangiando.