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Kazan, i protagonisti dei Mondiali di nuoto

Ledecky, Bronte Campbell, Sarah Sjöström le donne copertina. Fra gli uomini ribalta per Larkin, Lacourt, Manaudou e Sun Yang, fra vittorie e mistero. I protagonisti e le protagoniste di Kazan 2015.

Kazan, i protagonisti dei Mondiali di nuoto
Kazan, i protagonisti dei Mondiali di nuoto
Ale85bovisa
Di Alessandro Gennari

Una settimana di intense e tirate bracciate. Il nuoto mondiale ha scelto i propri Re e le proprie Regine. Tante conferme, ma anche volti nuovi che emergono, mentre non sono mancate le sorprese. Ecco chi sono stati i protagonisti assoluti di questi Mondiali di Nuoto di Kazan, le donne e gli uomini copertina della rassegna russa su cui è calato ieri il sipario.

In questo pezzo ci limiteremo a parlare degli atleti stranieri, dopo aver analizzato in separata sede il meraviglioso bilancio dell'Italia.

Nuoto femminile

Katie Ledecky - La dominatrice assoluta. A stile libero nessuna come lei. Cinque medaglie d'oro, tre primati del Mondo polverizzati. A soli 18 anni riscrive la storia del nuoto ed è già leggenda. Senza fare differenza fra brevi, medie e lunghe distanze: Katie tramuta in moneta sonante tutto ciò che gareggia e al momento è lei l'unica rivale di sè stessa. E meno male che atleticamente è "al limite della mediocrità fisica”... EXTRATERRESTRE.

Sarah Sjöström - La velocità a farfalla è affare suo, con la doppietta 50 e 100, dove ci aggiunge anche il doppio primato del Mondo. Per non farsi mancare nulla si prende anche due medaglie nelle gare jet di stile libero (un argento nei 100 e un bronzo nei 50) e un argento nella staffetta 4x100 mista. Nella 4x200 stile prova a lanciare le compagne verso il podio, ma la sua trenata iniziale è una predica nel deserto. STAKANOVISTA

Katinka Hosszu - Mette il timbro su entrambe le gare dei misti, prendendosi pure il record del Mondo nei 200 mentre nei 400 crolla nel finale, anche se l'oro era ormai in cassaforte. Il bronzo nei 200 sono la ciliegina sulla torta. Molto bello anche il quadretto familiare con il marito/allenatore. Al quale consigliamo diamo la palma di co-protagonista: a ogni gara della sua amata Katinka, il buon Shane Tusup è uno spettacolo nello spettacolo. Il tatuaggio "Iron Lady" sul bicipte pompato però non si può proprio vedere... IRON LADY & AMERICAN BOY.

Bronte Campbell - Piccole campionesse crescono. Bronte è uno spettacolo e con due blitz si prende le gare flash dello stile libero. Nei 100 metri detronizza la sorellona Cate e poi va sul podio con lei a cantare l'inno Australiano. Nei 50 esce nella seconda parte di gara bruciando la concorrenza. PICCOLA PESTE.

Ruta Meilutyte e Yulia Efimova - Da una parte la bambina prodigio che a Londra stupì tutti. Dall'altra un'affascinante sirenetta incappata nelle maglie dell'antidoping e graziata in modo tale che "casualmente" potesse essere presente al Mondiale di casa. Ne nasce una rivalità vera, abrasiva, di quelle che fanno la felicità dei cronisti. Sotto il piano agonistico, il duello lo stravince Yulia, oro nei 100 metri (argento per la lituana) e bronzo nei 50, con Ruta che rimane fuori dal podio per un solo centesimo. IRON COURTAIN.

Alzain Tareq - Con i suoi soli 10 anni di età, batte ogni record di precocità per quanto concerne l'esordio a un Mondiale. Scende in vasca con la stessa espressione di gioia di una bambina che si trova per la prima volta a Disneyworld e nei 50 stile libero si toglie anche la soddisfazione di chiudere al terzo posto la sua batteria, mettendosi dietro atlete più grandi di lei. BABY BIRBA

Nuoto maschile

Adam Peaty - La sua sfida a colpi di record del Mondo con Cameron Van Der Burgh nei 50 rana ha entusiasmato il pubblico della Kazan Arena. Un botta e risposta che alla fine ha premiato proprio il giovane britannico, che fa doppietta d'oro fra 50 e 100 metri. É lui l'avanguardia di una Gran Bretagna che, cavalcando l'onda lunga di Londra 2012, si sta sempre più affermando come potenza mondiale del nuoto. WONDER BOY

Sun Yang - Fenomeno vero il cinese: argento nei 200 metri, corona iridata nei 400 e negli 800. E nel gran giorno di Greg Palt, catalizza l'attenazione di tutto il mondo natatorio non di "fede" azzurra ritirandosi all'ultimo momento dalla gara dei 1500 metri. Sulla cui motivazione sono circolate le ipotesi più disparate: dalla rissa con una collega brasiliana - che avrebbe attratto la poco pacata reazione in massa dell'intero staff verdeoro - a quella più plausibile e serie di un problema cardiaco. La speranza è che non sia nulla di grave e si possa di nuovo vedere in azione il gigante cinese. UOMO DEL MISTERO

Ryan Lochte - Campione del Mondo nei 200 misti per la quarta volta di fila. Da Roma 2009 a Kazan 2015. Serve davvero aggiungere altro? Si, che torna a casa dalla Russia con al collo altri tre ori e un argento. ROCKER.

Michael Phelps - A Kazan lo Squalo di Baltimora non era presente, ma da San Antonio - dove sono in corso i campionati americani - Michelone ha voluto lanciare ugualmente segnali inquietanti alla concorrenza: tre gare, tre crono più veloci di quelli nuotati dai vincitori iridati delle gare dei 100 farfalla, 200 farfalla e 200 misti. Fossi nella concorrennza, comincerei a preoccuparmi seriamente... THE SHARK IS BACK

Mitchell Larkin - A vederlo con quegli occhialini da nerd con cui si presenta sul podio, fatichi a scommettere su di lui. Tanto più che in mezzo ai giganti Lacourt e Grevers - a cui rende una quindicina di centimentri e una quindicina di chili - sempre sparire. Eppure questo 22enne australiano si prende il doppio oro nei 100 e nei 200 dorso, e si ferma a un solo centesimo dal bronzo nei 50 metri. La dimostrazione che lo sport è davvero la forma più avanzata di democrazia. WALLABIE VOLANTE.

Camille Lacourt - Il bello delle piscine è anche e soprattutto un formidabile inteprete dei 50 dorso. Tre volte campione del Mondo, in mezzo l'oro olimpico conquistato a Londra. E il piccolo contrattempo del tumore beningno all'anca, riscontrato lo scorso ottobre, è già alle spalle. CHAPEAU.

Florent Manaudou - Quello della vittoria è un gene di famiglia. La Divina Laure ha aperto il sentiero, Florent prosegue la tradizione vincente. Ma cosa davano loro da mangiare i signori Manaudou? DNA VINCENTE

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About the author
Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.