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Kazan 2015, ultime emozioni iridate

Camille Lacourt si conferma re nei 50 dorso maschili. Nella rana donne, spunta a sorpresa la svedese Yohansson. Secondo oro per Katinka Hosszu. A Stati Uniti e Cina le staffette miste.

Kazan 2015, ultime emozioni iridate
Camille Lacourt, per lui oro nei 50 dorso maschile
Ale85bovisa
Di Alessandro Gennari

Cala il sipario sui Mondiali 2015 di nuoto. La Kazan Arena torna a lasciare spazio alle partite casalinghe del Rubin e passa il testimone a Budapest, città ospitante della prossima rassegna iridata. In mezzo, l'Appuntamento, quello con la A maiuscola, ovvero quello dei Giochi Olimpici.

Programma ricco per l'ultima giornata, con ben otto finali a chiudere il programma di gare. Giusto il tempo di allacciarsi le cinture e si decolla con i 50 metri dorso al maschile. Gara vissuta tutta d'un fiato, con Camille Lacourt che rispetta il pronostico della vigilia e bissa l'oro iridato di Barcellona, battendo Matt Grevers (Stati Uniti) e Ben Treffers (Australia) che per un solo centesimo nega la gioia del podio al connazionale Mitchell Larkin, l'uomo di questi mondiali per quanto riguarda le prove veloci del dorso.

Quindi la gara più attesa dal pubblico di casa, ovvero la finale dei 50 metri rana donne. Tutti ad aspettare la resa dei conti fra Yulia Efimova e Ruta Meilutyte, ma fra le due litiganti a godere è la svedese che non ti aspetti, ovvero Jennie Johansson, campionessa del Mondo davanti alla giamaicana Alia Atkinson, mentre la sfida nella sfida va a Yulia Efimova, che artiglia il bronzo e lascia giù dal podio la rivale. Beffa delle beffe, per Ruta, a separare le due un solo centesimo.

Vittoria giapponese nella maratona dei 400 misti, dove a imporsi è Daiya Seto, che regola il magiaro David Verraszto, che vede finalmente ripagato il proprio lavoro, e l'americano Chase Kalisz. Al femminile si esalta Iron Lady Katinka Hosszu, che per tre quarti di gara sembra anche volare verso il nuovo primato del Mondo, appannaggio della cinese Ye Shiwen. Il crollo nell'ultima vasca a stile libero rimanda l'appuntamento con il record, ma non quello con la medaglia d'oro. Dietro di lei l'americana Maya Di Rado e la canadese Emily Overholt. 

Entusiasmante la finale dei 50 stile donne: Ranomi Kromowidjojo schizza come una molla dai blocchetti e sembra involarsi verso la medaglia d'oro, ma non ha fatto i conti con la frullata prepotente di Bronte Campbell. La piccolina di famiglia è la regina delle brevi distanze: doppietta per lei, 50 e 100. Unica donna ad aver vinto una medaglia d'oro nello stile libero cannibalizzato dall'aliena Ledecky. Argento per Kromowidjojo, bronzo per Sarah Sjöström, altra candidata a donna copertina di questa rassegna iridata.

Che si chiude con le staffette 4x100 miste. Fantastico il testa a testa Usa/Australia in quella maschile, con un grande Nathan Adrian che sprinta meravigliosamente su McEvoy. Terzo posto per la Francia, al bronzo dopo aver regolato l'ottima Gran Bretagna, dove spicca la super prestazione di Adam Peaty nella frazione a rana. Peccato che gli albionici non possano contare su un velocista di affidamento nella frazione a stile, altrimenti la medaglia sarebbe stata ampiamente alla portata.

Va invece alla Cina la gara femminile: le asiatiche conducano la gara dalla prima all'ultima frazione e chiudono prendendosi l'oro nel giorno in cui la delegazione cinese è scossa dal caso Sun Yang, non presentatosi al via dei trionfali - per Gregorio Paltrinieri - 1500 metri stile libero. Secondo posto per la Svezia, spinta dalla regale farfalla di Sarah Sjöström che incamera l'ennesima medaglia personale di un Mondiale da ricordare. Bronzo per l'Australia, a cui non bastano le trenate di Emily Seebohm, sua maestà del dorso, e di Bronte Campbell. Per loro è solo bronzo, mentre giù dal podio rimangono gli Usa, con Missy Franklin che torna a casa da Kazan come una fra le più deluse di tutto il lotto delle protagoniste più attese alla vigilia.

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Alessandro Gennari
Schermidore a scoppio ritardato, rugbista mancato, ciclista negato, tennista si fa per dire. Storico per laurea, giornalista per amore dello sport. Presto la mia tastiera al servizio di scherma, tennis, sci alpino, nuoto e chi più ne ha più ne metta.