Due squilli, forti e chiari. Firmati Michael Phelps. E così, mentre il gotha del nuoto Mondiale si sfida nelle piscine di Kazan in duelli all'ultima bracciata per artigliare le medaglie Mondiali, da San Antonio - dove sono in corso i Campionati Nazionali americani - lo Squalo di Baltimora alza la voce e ricorda alla concorrenza che l'Alieno, l'atleta più medagliato di sempre alle Olimpiadi, non intende abdicare. E rilancia la sfida in ottica Rio.

E così mentre in Russia Chad Le Clos si gode l'oro nei 100 farfalla e gongola all'idea di aver nuotato "un tempo che Phelps non fa da quattro anni", negli Usa Michael risponde di par suo, fermando l'orologio sul 50"45, ovvero 11 centesimi in meno del crono che è valso al sudafricano l'oro Mondiale nella gara di ieri. Seconda gemma in due giorni, dopo il mostruoso 1'52"94 fatto registrare venerdì sulla doppia distanza, sempre a farfalla: mezzo secondo più veloce del crono (1'53"48) con cui Laszlo Cseh ha conquistato il titolo Mondiale. Che tradotto in soldoni, vuol dire semplicemente questo: con un Phelps in più nel motore, gli Usa avrebbero avuto due medaglie d'oro in più nel carniere a Kazan.

Ma più dei crono, a preoccupare la concorrenza sono le dichiarazioni del 18 volte olimpionico, che ha voluto sempre mettere l'accento sul concetto di divertimento come obiettivo principale delle sue scorribande in piscina. Come a dire che il tempo di fare veramente sul serio ancora non è arrivato. Per quello basta attendere 365 giorni, quando le battaglie in vasca varranno la massima gloria sportiva, ovvero l'oro olimpico.

Giorni che il Kid di Baltimora utilizzerà anche per dare una smacchiata alla sua immagine, rovinata dall'arresto per guida in stato di ebbrezza dello scorso 30 settembre. Neo imperdonabile per chi, nell'immaginario di molti, dovrebbe essere visto come un modello positivo, da seguire e imitare. Con l'aggravante della recidività, 10 anni dopo un analogo fatto che l'aveva visto protagonista quando aveva 19 anni. L'inflessibile codice etico della Federnuoto americana ha imposto per il più grande sportivo di tutti i tempi uno stop di sei mesi e la conseguente esclusione dai Mondiali di Kazan. Phelps ha giurato e spergiurato, a mezzo stampa, che da qui a Rio non berrà nemmeno un goccio di alcol. Al resto provvederà il suo talento smisurato e una rabbia agonistica che è fuoco ardente e carburante potentissimo.

Lo Squalo sta tornando a marcare il suo territorio, se tutto andrà secondo i piani di Michael, a Rio ne vedremo delle belle.