Le finali di Omaha respingono per il secondo giorno consecutivo l'Italia di Bonitta. Al K.O d'esordio con la Russia, segue la netta battuta d'arresto contro gli Stati Uniti. La formazione di Kiraly domina l'incontro e chiude in quattro set, concedendo poco a un'Italia di carattere, ma priva delle giuste armi per disinnescare la squadra al momento più forte del lotto.
Bonitta alterna con frequenza le protagoniste in campo, rilancia Lucia Bosetti e mette a sedere Sorokaite, ma l'inizio è a stelle e strisce. Nei primi due parziali, la partenza lanciata delle americane mette in ginocchio l'Italia. Sotto 12-4 nel 1° set, le azzurre reagiscono con orgoglio e grazie alla buona vena di L.Bosetti e di Chirichella rientrano fino al -2, sul 14-12. Qui emerge però la maggior consistenza delle ragazze di Kiraly, l'Italia sbaglia palloni pesanti e il divario si dilata. Nel 2°, c'è meno storia, 16-9 al secondo time-out, prima del 25-14 conclusivo.
La vorticosa rotazione di Bonitta porta i suoi frutti nel terzo set. Diouf, deludente, cede il posto a Sorokaite, Sylla mostra di non temere il palcoscenico e l'Italia conduce corsa di testa. Il leggero calo americano riapre la porta della speranza. Bonitta scuote il gruppo e la nostra nazionale, dopo il 25-15 del terzo set, si gioca a viso aperto anche i primi punti del quarto parziale. Si prosegue in equilibrio, con l'ultimo sussulto azzurro sul 18-17 USA. Un filotto di Lowe spezza l'incantesimo e per l'Italia diventa decisiva la gara di questa notte con la Cina.
Gli Stati Uniti restano a punteggio pieno con la Russia, confermando una straordinaria solidità. La squadra di Kiraly commette pochissimi errori, ha più opzioni offensive, grande varietà di gioco ed è nel pieno della maturazione agonistica e tecnica.
Bonitta registra sul fronte italiano diverse note positive, a livello caratteriale in primis, ma non mancano piccoli vuoti da colmare per salire ai piani alti del volley mondiale.