27"06, terzo crono al Mondo. La rana azzurra rivive nella bracciata potente di Andrea Toniato, nella sua progressione senza freni, nella sua perfetta interpretazione della vasca da 50. Alle Universiadi, in corso di svolgimento a Gwanju, un lampo azzurro, un arcobaleno iridato.
Solo Adam Peaty, il britannico dominatore della rana, e Cameron Van der Burgh, il colosso sudrafricano, meglio di Toniato nel 2015. 26"88, questo al momento il riferimento cronometrico verso Kazan. Toniato abbassa di 19 centesimi il personale, cancella Scozzoli e si proietta verso il Mondiale in programma in Russia. La chiamata è ora a un passo, perché l'Italia riscopre, dopo mesi di interrogativi, un ranista di primo livello.
La prestazione, realizzata in batteria, desta impressione e presuppone un ulteriore miglioramento. Toniato, già ora, nelle braccia porta in dote un crono inferiore al 27"00, una cartuccia da sparare in un'occasione da medaglia.
Il destino riserva all'Italia una sorpresa, poche ore dopo l'annuncio di Fabio Scozzoli. Il fuoriclasse di casa Italia annuncia il "no" a Kazan. La condizione non è accettabile, il percorso di ritorno ad alto livello procede a rilento, qualcosa non funziona. Scozzoli ne prende atto e si ferma, per rispetto. Quasi in un gioco delle parti, in una sorta di passaggio di testimone, ecco Toniato, a scalfire il mondo della rana, con un messaggio significativo.
A Toniato, si affianca Codia. 51"75, a un passo dal miglior Rivolta. Il delfino accoglie Piero anche in una distanza più lunga. Lui, specialista dei 50, veloce anche sui 100. Evoluzione.
Il movimento natatorio si muove, a piccoli passi avanza. L'Italia si affaccia al cospetto del mondo e al fianco di campioni affermati sorgono stelle in cerca di consacrazione.