L'Italia di Berruto batte il Brasile di Bernardinho, ponendo fine a una serie preoccupante di insuccessi. Partita a scacchi tra i due tecnici, tirata, fino ai decisivi vantaggi del quinto set. Tre opportunità per parte per chiudere la partita, fino alla redenzione azzurra (21-19). Il successo porta alla ribalta inattesi protagonisti. Anzani è un gigante al centro, a muro ribatte le bordate del Brasile nel concitato epilogo, Antonov è l'uomo che pone il punto esclamativo sul 3-2 azzurro.
La ribalta giunge senza preavviso. Antonov viene chiamato in causa quando Lanza, positivo fino a quel punto, ricade male, sente dolore alla caviglia e deve farsi da parte. Berruto ricorre alla panchina e trova la carta che spariglia il mazzo. Già prima, gara tattica. Bernardinho fa sedere fuoriclasse come Wallace e Lucarelli al via, per lanciare Lipe e Evandro. Bonitta parte, come di consueto, con Vettori, per poi affidarsi a Sabbi, più continuo, più grintoso. Sabbi mette a referto al termine 19 punti, Zaytsev, che resta comunque l'uomo di riferimento di questa Nazionale, 16.
Antonov, Anzani e Mengozzi. Birarelli non è al massimo e Berruto pone Mengozzi nei pressi della rete. La risposta è importante, al cospetto di Lucas, un Signore del ruolo. 16 anche per Mengozzi.
L'Italia mostra spirito di squadra, lotta per tenere lì il Brasile, reagisce al ritorno verdeoro nel secondo, chiudendo 29-27, prima di impattare la partita al quarto, dopo un terzo set dominato dai sudamericani. Il quinto è lotta di quartiere. Urla, spallate, punti, questione di nervi. Esce l'Italia, è un ottimo segnale.