Il 200 del Settecolli riporta il sorriso sul volto di Federica. 1'56 basso, come non accadeva da tempo, il frutto di un lavoro attento, una lunga parentesi in quota, in Sierra Nevada, per preparare con attenzione l'appuntamento iridato. Le rivali volano spinte dalla brezza primaverile, Federica osserva il suo orticello, incurante delle prestazioni altrui. La resa dei conti a Kazan, sul blocco iridato, per l'ennesima meraviglia.
Tra Milano e Torino, si snoda la settimana della Pellegrini, ancora in acqua. All'Harbour Club di Milano, ieri sera, una pioggia battente ad accogliere le nuotatrici impegnate. La Pellegrini si presenta sui 100 stile e sui 50 dorso. Nella gara regina, vince, precedendo la Jakabos. Il crono, 55"54, è di circa un secondo peggiore rispetto a quello stampato al Settecolli. Normale, visto il momento e le avverse condizioni meteo. Nel dorso, Federica tocca seconda, alle spalle della Zofkova.
Questa sera, a Torino, impegno sui 200 dorso, gara che la Pellegrini utilizza per migliorare la performance dello stile. Il dorso aiuta, dal punto di vista tecnico e dal punto di vista mentale, è una sorta di oasi che porta refrigerio, che limita la pressione che schiaccia una divina come Federica.
Nella tappa milanese, nessuna prestazione di rilievo. Mencarini domina i 200 dorso, 2'00"12, Toniato si prende la rana, mentre Scozzoli, nella sua gara, i 100, annaspa e chiude oltre l'1'04. La Caramignoli anticipa la Musso nei 400 sl, piace la Castiglioni nella rana, questa volta al femminile. L'azzurra, in ripresa, batte la Scarcella. 1'09"38 il tempo finale.