Si è conclusa ieri alla Azoty Arena di Stettino, in Polonia, la Final Four di Champions League di volley femminile. Le speranze dell'Italia erano riposte nella Unendo Yamamay Busto Arsizio, allenata da Carlo Parisi. Ebbene le farfalle sono arrivate ad un passo dal sogno, solo la forza del collettivo dell'Eczacibasi Vitra Istanbul ha impedito loro di coronarlo. Il made in Italy ha comunque trionfato perchè a guidare le turche c'era Giovanni Caprara, che ha conquistato per la quarta volta il trofeo, 2 li ha vinti come seconda guida, 2 come primo allenatore. Il tutto ha confermato ancora una volta di più la bontà del lavoro dei nostri tecnici, che sono tra i più richiesti all'estero. Analizziamo ora il risultato dell'Unendo Yamamay Busto Arsizio. Perdere una finale non è mai bello e per di più con il punteggio di 3 set a 0. Se guardiamo la cosa dal punto di vista del tifo, magari con il sostrato di quello calcistico, risulta assai difficile per non dire impossibile vedere degli aspetti positivi, cioè il bicchiere mezzo pieno. Ciò è ulteriormente amplificato dal fatto che in Italia non esiste la cultura della sconfitta. Una frase ricorrente è: "Il secondo è il primo dei perdenti". La capacità di una persona e però quella di saper ragionare con la testa e a volte lasciar stare il cuore.
La Unendo Yamamay è arrivata per la seconda volta sul podio alla terza partecipazione consecutiva in Champions League. Ha migliorato il terzo posto ottenuto nel 2013 proprio in Turchia. Dal 2010, anno dell'ultimo successo nella manifestazione della Foppapedretti Bergamo (capace di vincere 7 titoli, terza dietro Dinamo Mosca con 10 e Uralochka con 8), Busto Arsizio è stata l'unica formazione che ha rappresentato il nostro paese, sfiorando il successo. Il tutto lottando quasi alla pari, contro squadre costruite con budget nettamente superiori. Quest'ultime infatti possono spendere oltre il milione di euro, magari giocando di fronte a palazzetti quasi vuoti, poichè si tratta di società polisportive. In questi ultimi anni la Unendo Yamamay Busto Arsizio pur non vincendo sempre, è stata in grado di disputare numerose finali in Italia e all'estero. Il tutto senza fare voli pindarici, ponderando bene ogni mossa dal punto di vista economico. Quante squadre in questi anni dopo aver speso e spanto nel nostro paese sono poi fallite o hanno dovuto drasticamente ridimensionare i loro programmi?Non è mai facile fare la programmazione di una stagione agonistica, specie in questi anni di crisi economica. Il risultato di Busto Arsizio diventa importante se analizzato in questo contesto. Questo dimostra che usando la testa e il cuore come cantava Daniele Silvestri: "Non so ancora bene quando ma provando e riprovando salirò".