Si fa chiamare Bomber e in effetti non fai fatica ad immaginarlo col famoso giubbotto e occhiali da sole in sella ad una Harley stile Steve McQueen. Marco Orsi ha il cosiddetto physique du rôle del giovane arrembante e con quel fisicaccio sta riscrivendo la storia, la sua storia, tra le vasche italiane e mondiali.
A molti forse sarà passato inosservato, ma nel fine settimana il ragazzo ha stracciato i primati italiani dei 50 m stile libero in vasca lunga e dei 100 m stile libero in vasca corta, cui si aggiunge il secondo crono in tessuto sulla lunga distanza a 4 centesimi da quel 48”12 di Magnini versione SuperPippo. Gagliardo, esuberante, Marco ha trovato la controprova che cercava del salto di qualità, per cui se è in condizione va forte ovunque. Ha risposto alla sua maniera, senza polemiche e puntando su sé stesso: esplosivo, euforico, per dirla con le sue parole, esagerato.
Ha un cuore generoso, cuore che trascina e proietta sé e gli altri a livelli internazionali. Fondamentale in staffetta, irrinunciabile in gruppo, ha fatto quadrato con la propria emotività, ammettendo le sue debolezze, lavorando per superarle. Ringrazia il tecnico e lo psicologo sportivo perché è grazie a loro se ora va come un fulmine. Ringrazia anche la mamma e i suoi tortellini, una concessione alla propria golosità da bravo bolognese, tenuta comunque a freno in virtù di quell'equilibrio di forma e allenamento, chiave di volta della carriera.
E' una forza della natura, amato da tutti. E' l'amico di scorribande e il compagno cui confidarsi. Simpatico, sorridente, dagli occhi vispi e la battuta pronta il Bomber di Budrio sgasa e vola via, la sensibilità e la timidezza restano ma non lo rallentano più, anzi lo rendono migliore. Grande uomo, grande nuotatore sa che nella vita gli esami non finiscono mai: il primo però, dopo qualche bocciatura, è stato superato con lode.