Una vittoria, un'oasi nel deserto. Per un giorno il tanto martoriato sci di fondo torna protagonista. Dopo le scoppole di inizio stagione, le critiche a un movimento in evidente crisi progettuale, arriva il colpo di coda che, se non risolve le grane di un sistema fallato, porta almeno ossigeno e voglia di fare. Il successo, quasi cinque anni dopo l'ultimo squillo, giunge nel format più congegnale agli azzurri. Sia al maschile che al femminile, proponiamo i nostri migliori talenti nelle prove veloci. Leader indiscusso è Federico Pellegrino, oggi al primo acuto di Coppa.
A Davos, Pellegrino passeggia in qualifica, prima di rischiare l'eliminazione in semifinale, salvato dai tempi di ripescaggio. Lo spunto vincente in finale serve a battere colossi della specialità, il russo Pethukov e il norvegese Krogh. Beffato lo svedese Halfvarsson, quarto. A completare la giornata di gloria, l'ottimo debutto di Simone Urbani, eliminato in batteria dopo un crono da primi trenta.
Non riesce invece il miracolo al femminile. Gaia Vuerich è l'unica italiana a passare la prima fase, ma i quarti di finale sono ostacolo insormontabile. Controlla e impera Marit Bjoergen, facile all'ultimo atto, in una lotta tra potenze del fondo, Svezia e Norvegia. Bjoergen, che in semi concede la passerella a Nilsson, si prende la scena, relegando la rivale al secondo posto. Completa il podio Oestberg.
Seconda vittoria in due giorni per Bjoergen - ieri assolo nella 10 a tecnica libera (al maschile vittoria di Gloersen, a sorpresa) - e scatto deciso nella generale. Therese Johaug è l'unica accreditata rivale della donna dei record, ma la bionda norvegese appare da primato solo in passo alternato. Troppo poco per opporsi a una Bjoergen capace di vincere ovunque.