La gioia e l'urlo strozzato. Due emozioni forti, contrastanti. Da una parte Gregorio Paltrinieri, il padrone. Corre i 1500 metri con naturalezza, imposta la gara sul passo, lenendo metro dopo metro la resistenza di Mellouli e Cochrane, senza scomporsi di fronte al tentativo d'attacco del campione di Pechino. Il crono finale, 14'16"10, vale il record europeo, cancella il russo Prilukov e si attesta alle spalle del grande Hackett. Un sussulto iridato, un guanto di sfida per Sun Yang, una goccia azzurra nella piscina di Doha. Detti segue il compagno e chiude quinto, felice.
Poi c'è Federica, la divina. I 200 sono la sua casa, la sua gara. Di fronte tre mostri della vasca corta, in generale del panorama natatorio. Sarah Sjoestroem, Katinka Hosszu, e l'olandese Heemskerk. La sensazione di una Pellegrini in grado di giocarsela, aldilà della batteria del mattino. A spingere all'ottimismo il tempo nuotato solo tre settimane fa. Invece arriva la prova che non ti aspetti, priva di carattere, vuota. La Pellegrini vede l'acqua volare via, distrutta dalla ferocia di Sjoestroem e Hosszu, si adagia, spenta. Già staccata, dopo 50 metri, irrimediabilmente. Mai in gara, chiude quinta, replicando l'1'44 del mattino. Davanti oro e record del mondo Svezia, 1'50"70 di una meravigliosa Sjoestroem. Argento magiaro.
Restando in casa azzurra, quarto posto per la 4x50 a stile femminile, senza la Pellegrini. L'Italia lotta spalla a spalla con la Danimarca, ma il tentativo di rimonta della Galizi, in quarta, è vano. Bene Di Pietro e Ferraioli. Record italiano a 1'35"78, prima posizione per l'Olanda. 1'34"24 e ennesimo record del mondo. Si rivede a buon livello Fabio Scozzoli. Quinto il ranista nei 50, 26"15. Vince Franca Silva, 25"63, record dei campionati, su Peaty. Non arriva l'acuto di Ilaria Bianchi nel delfino. Il 56"67 finale assomiglia a quanto già nuotato. La Sjoestroem si mette al collo un altro oro, con conseguente record iridato a 54"61. Lu batte Ottesen perla seconda piazza.
Non riesce il miracolo all'Italia nella 4x100 mista al femminile. Arianna Barbieri conferma una condizione non ottimale a dorso e a seguire Bianchi, Castiglioni e Ferraioli non regalano l'impresa. Settima piazza, con la Danimarca, spinta da una super Ottesen a delfino, all'oro.
Grandi emozioni nei 100 stile al maschile. Manadou spezza la gara nei primi 50, ma stavolta Cielo non si fa sorprendere e lancia l'attacco nelle due vasche di chiusura. 45"75 per il brasiliano, 6 centesimi meglio del transalpino. Completa il podio Izotov. I 50 stile, questa volta al femminile, premiano invece Ranomi Kromowidjojo. 23"32, a 7 centesimi dal primato mondiale, per stroncare l'australiana Campbell. Settima, con nuovo record italiano, Erika Ferraioli (24"09).
Soffre nei 200 delfino Le Clos, ma per il sudafricano arriva il quarto oro. Serve il record dei campionati, 1'48"61, per domare il giapponese Seto. Terzo l'eterno Korzeniowski. Nei 100 misti, tra i duellanti Morozov e Lochte, si inserisce l'inatteso Deibler. Il tedesco stampa il primato modniale, 50"66, capovolgendo ogni pronostico, come la sudamericana Medeiros (25"67 WR) che condanna, nei 50 dorso, all'ennesimo piazzamento la Seebohm.
Nei 200 dorso al maschile, Kawecki trova la gara tatticamente perfetta e, dopo aver lasciato sfogare Larkin nei primi 100, controlla il ritorno di Lochte. 1'47"38 per il polacco.
Il Brasile conquista la 4x100 mista, con Cielo che surclassa Lochte nell'ultima frazione a stile.