L'Italia del nuoto si aggrappa alle staffette. Dopo le medaglie conquistate nella giornata di ieri, sono ancora due quartetti a salvare la spedizione azzurra in una mattinata avara di soddisfazioni. La 4x50 mista F coglie il settimo crono, con Barbieri, Castiglioni, Bianchi e Pezzato in acqua. Davanti spaventa la Danimarca. 1'48"02 per l'Italia. In chiusura di mattinata è la staffetta 4x100 stile, sempre al femminile, a regalare una sensazione importante. Terzo crono assoluto, alle spalle di Stati Uniti e Danimarca. Di Pietro ad aprire, Ferraioli e Mizzau nel mezzo, Pellegrini a chiudere con un 52"82 lanciato. Nel complesso 3'33"65.
Con le due staffette, avanza a dorso Bonacchi. Nei 50, dominati da Manadou, 23"60 e semifinale col nono tempo. Fuori Sabbioni, ventesimo in 23"99.
Si fermano qui le goie azzurre. Restano invece perplessità importanti su alcuni nomi di grido. D'Arrigo è beffato per nove centesimi nei 400 stile. Amara delusione dopo quanto mostrato nella 4x200. Il giovane talento di casa Italia paga una condotta di gara maldestra, con un primo duecento eccessivamente attendista. Non basta il rush finale per sorvolare Mellouli. Il migliore è Bernek, 3'37"34, out anche Detti. Al femminile, sulla stessa distanza, gara coraggiosa di Chiara Masini Luccetti, ma l'elevato parterre rende vana la prova dell'azzurra, quindicesima in 4'05"01. Mireia Belmonte Garcia cerca il quarto oro.
Continua il momento no della Castiglioni nella rana. Solo ventiquattresima in 1'06"49. Preoccupante involuzione dopo l'esplosione a livello europeo. Nijhuis e Meilutyte con i migliori tempi, ma attenzione alla giamaicana Atkinson.
Delude Federica Pellegrini - come detto a stile pimpante - nei 200 dorso. Eliminazione per certi versi prevedibile, anche se il suo 2'05"76 è tempo non convincente. Hosszu a 2'02"63, logica favorita. Saluta anche Ambra Esposito.
Chad Le Clos mette un altro mattone nei 50 delfino. 22"47, 13 centesimi meglio di Subirats. Si rivede Lochte nei 200 misti. Primo tempo, 1'52"32, davanti al duo giapponese Hagino - Seto (ancora assente l'influenzato Turrini). Nessun azzurro in gara nei 200 rana. Brilla la classe sublime del magiaro Gyurta. 2'03"64 al tocco, meglio di Koseki e Prigoda. L'avversario di sempre, il tedesco Koch, è quarto.