Primo fine settimana di coppa del mondo di sci, primi vincitori. A gioire in Austria addirittura sono ben tre, ovvero Marcel Hirscher e la coppia rosa giunta appaiata al fotofinish Mikaela Shiffrin e Anna Fenninger. Prime vittorie, ma pure prime impressioni sulla stagione, sebbene è obbligatorio sottolineare come l'esordio spesso inganni a causa del momento della preparazione, della natura unica del tracciato e dell'altimetria insidiosa.
Casa Italia parte bene, le due squadre hanno risposto presente. Al femminile Federica Brignone coglie un quinto posto mancando di un soffio il podio (10 centesimi) e Nadia Fanchini aggancia una nona posizione confortante dopo un'estate dalle mille incognite per una salute ballerina. Le giovani leve poi, capitanate dalla campionessa mondiale juniores Marta Bassino, sorprendono e quest'ultima è capace di affrontare a testa alta una pista particolarmente ostica e di conquistare preziosi punti classifica (21°). Al maschile il sempreverde Simoncelli raccoglie un bottino goloso, sfruttando l'esperienza per un recupero fino ai piani alti (6°), mentre la grinta di Nani e De Aliprandini non ripagherà fino in fondo, ma parla per il futuro: erano i più attesi, non hanno tradito a prescindere dal risultato al traguardo (9° il primo, uscito il secondo). Qualificare alla seconda manche sei donne e cinque uomini, con ben due atleti in entrambi i gruppi nella Top10 finale non lascia molti dubbi: il podio avrebbe avuto un altro sapore, occorre sì migliorare, ma la strada pare quella giusta, considerata anche la concorrenza.
La concorrenza, appunto. E' una storia tutta austro-americana, con colpi di scena e sorprese, dove Ligety-Hirscher da una parte e Shiffrin-Fenninger dall'altra sono mattatori. L'Austria cala gli assi e si riappropria di Soelden dopo anni (2008 per le donne, 2005 per gli uomini), mettendo in vetrina la consistente Anna alla sua quinta vittoria consecutiva in gigante e l'ogni anno più muscoloso Marcel in versione Terminator (Hermann Maier dovrà cedere il soprannome?). Partivano come favoriti, sono i campioni in carica, ora rinforzano ulteriormente il proprio status. Ted prende una brutta paga (9° con errore), non più avvezzo a rincorrere, ma forse e più probabilmente è solo concentrato su Febbraio, perché per gente abituata ad esaltarsi nelle grandi competizioni secche il mondiale in casa può e deve influenzare la preparazione. Discorso diverso invece per la biondina tutto pepe, che fedele al ruolo di talento precoce non spreca tempo e al primo anno serio di polivalenza registra subito un trionfo, spaventando le avversarie e lanciandosi sulle orme delle illustri compagne Vonn e Mancuso.
Non marcano il cartellino in molti, tanti sono gli assenti e molti i delusi. A metà Novembre tocca agli slalomisti, dunque agli uomini jet in Nordamerica. A quel punto sarà possibile avere un'idea più chiara dei valori in campo, ma nel frattempo l'Italia sorride. Le carte in mano sono buone, se verranno giocate bene dipenderà da molti fattori. In tal caso, allora, ci sarà da divertirsi e non sarà più una questione solo austro-americana o della nazione di turno.