Per la terza edizione consecutiva l'Europa vince la Ryder Cup. Questa volta il compito è stato più agevole rispetto a Medina 2012: non è servito, infatti, un miracolo nella giornata conclusiva come avvenne nel 2012. Sono bastati i doppi ad indirizzare la competizione prima della giornata finale, dove gli europei hanno gestito il vantaggio chiudendo la sfida 16½ a 11½. Troppo brutti per essere veri i giocatori statunitensi, capaci di ottenere un solo punto degli otto a disposizione nei foursome. Uno score che alla fine si è rivelato decisivo.
Splendida, invece, la prova dei golfisti europei. Fin dal primo giorno la squadra guidata dal capitano Paul McGinley ha dato prova di grande coesione e spirito di gruppo. Ne sono la prova gli straordinari risultati ottenuti nei doppi. Al termine delle prime due giornate di fourballs e foursome, il team europeo conduceva 10 a 6, rifilando una sonora lezione agli americani soprattutto nel pomeriggio di sabato (3½ a ½). Sono tanti i protagonisti dell'impresa compiuta in terra scozzese. Il primo è sicuramente Paul Casey. Il golfista britannico ha giocato in maniera splendida nel corso di tutta la tre giorni. Impeccabile nel gioco lungo e semplicemente spettacolare sui green, Casey ha portato a casa per 4 punti su 5 a disposizione. Menzione d'onore anche per Donaldson, debuttante assoluto in Ryder, ma capace di essere freddo come pochi. Il punto decisivo è proprio il suo contro Bradley e si va ad aggiungere ai due successi ottenuti in coppia con Lee Westwood nei due giorni precedenti. Spettacolare infine Rory McIlroy. Il numero uno al mondo ha giocato molto bene in coppia, prima con lo spagnolo Garcia e poi con il mago della Ryder, l'inglese Ian Poulter. Oggi è stato semplicemente perfetto, lasciando le briciole al talento americano Ricky Fowler, ancora a quota zero vittorie in Ryder alla sua seconda partecipazione. Tra gli statutitensi molto male Phil Mickelson. La vittoria di oggi contro uno spento Gallagher non rivaluta una tre giorni in ombra, in linea con quella degli altri americani. Gli unici a salvarsi sono stati gli esordi Reed e Speith, capaci di adattarsi fin da subito ai green lenti di Gleneagles.
La prossima edizione della Ryder si disputerà tra due anni in Minnesota, prima di tornare in Europa a Parigi. Vedremo se i golfisti europei regaleranno al vecchio continente la quarta vittoria consecutiva, entrando così di diritto nella storia di questa magnifica competizione.