Cuore, coraggio, tanta fatica. All'inferno e ritorno. L'Italia di Berruto schiaccia i fantasmi di una prematura eliminazione e allontana l'incubo della doppia sconfitta, con una rimonta fatta di sudore e storia. La Francia spaventa un'Italia contratta, dominando i primi due parziali, ma si spegne quando Berruto, spalle al muro, ricorre finalmente alla panchina. L'ingresso di Baranowicz, Lanza e Colaci risveglia gli azzurri, che col passare dei minuti assumono il controllo di un match dominato nel quarto e quinto set, sotto la spinta di uno Zaytsev formato mondiale. Resta complessa l'avventura iridata, ma l'Italia c'è. Nel prossimo turno il Belgio sul cammino della nostra Nazionale. 20-25, 20-25, 25-23. 25-13, 25-12.
La Francia parte forte, imprimendo un ritmo insostenibile alla partita. L'Italia palesa i limiti già mostrati all'esordio con l'Iran e soffre tremendamente in ricezione. Subito 5-1 per i transalpini, incisivi anche al centro, con Birarelli in forte difficoltà. Qualche errore marchiano dei nostri avversari, ci consente di non naufragare, ma l'Italia non riesce a mettere mai la testa avanti e quando la Francia accelera non troviamo risposte adeguate. Kovar sbaglia cose facili per uno del suo talento e senza continuità offensiva non riusciamo a togliere pressione a una difesa non impeccabile. Si esaltano invece nella lotta i transalpini, bravi a sporcare ogni pallone. Perso il primo set, Berruto guarda alla panchina e rinuncia a un Travica sotto il par. Ricorre a Lanza, per Parodi, e Colaci, per sistemare la ricezione. L'Italia concede anche il secondo set, ma comincia a trovare le chiavi della partita.
Il primo vantaggio azzurro arriva al primo time-out tecnico del terzo set. Zaytsev, da campione, si carica sulle spalle i compagni. Sfonda col servizio, esaltando il pubblico, italiano e non, e il nostro sestetto comincia a vedere la luce. Guadagnamo un break pesante, portandoci sul 23-18. Qui la paura ferma l'Italia e la Francia torna pericolosamente a contatto. Sul 24-23, decisivo un errore al servizio di Jaumel. Finisce in sostanza qui l'incontro, perché gli azzurri, ormai sciolti, dominano in lungo e in largo prima il quarto parziale e poi il tie-break.