Uno stop pesante, ma con indicazioni preziose per il futuro. L'acqua magiara ricorda all'Europa che la Spagna non a caso è sul tetto del Mondo. Le ragazze di Oca ritrovano la giusta aggressività di fronte alle azzurre, punendo la stanchezza che di colpo blocca braccia e mente di Di Mario e compagne. La peggior prestazione del Setterosa, lontano parente di quello ammirato contro la Russia. Due tempi bastano alle iberiche per indirizzare la partita. La Spagna punisce in superiorità numerica e allunga velocemente prima sul 4-1 e poi sull'8-3 all'intervallo lungo.
L'orgoglio azzurro ricuce, parzialmente, lo strappo, fino all'11-8, quando l'Italia ha addirittura l'occasione del meno due. La difesa italiana è però meno compatta rispetto alle precedenti apparizioni e Tarrago, cinque gol nel match, non ha problemi a colpirci anche in parità numerica. La Spagna mette le mani addosso all'Italia, intimidisce ogni spunto offensivo e nemmeno la carta del doppio centro-boa porta i frutti sperati.
Radicchi e Emmolo lanciano segnali positivi, ma il finale recita 12-8 per le campionesse iridate. La sconfitta non preclude il cammino azzurro. La classifica avulsa porta l'Italia in seconda posizione, allontanando l'incubo Ungheria. L'ostacolo verso la semifinale si chiama Grecia. La Spagna, invece, dopo la battuta d'arresto con la Russia nell'approccio continentale, ritrova la prima posizione e un accesso diretto tra le prime quattro d'Europa.
Conti "In un torneo così frenetico uno stop può starci. Voltiamo pagina e non perdiamo consapevolezza nei nostri mezzi. La Spagna ha un'organizzazione di gioco collaudata, mentre noi abbiamo fatto fatica ad adattarci al metro arbitrale. Mi auguro di ritrovare la Spagna più avanti nel torneo..."