Troppo Brasile, poca Italia. L'orchestra di Bernardinho è un insieme coeso di strumenti meravigliosi. Bruno dirige con somma maestria, Lucas e Sidao sono terminali centrali puntuali e precisi, Lucarelli energia vitale, Murilo esperienza. Gli azzurri si piegano, mentalmente, ancor prima che tecnicamente, alla grandezza verdeoro. Pesa l'assenza di Jiri Kovar, ancora ai box per i problemi noti al ginocchio, ma non può essere un alibi. L'interpretazione italiana della semifinale è quantomeno rivedibile. Non si può nella pallavolo di oggi concedere un fondamentale decisivo come la battuta al Brasile. L'Italia, che proprio con il servizio aveva capovolto il terzo set contro gli Stati Uniti, si riscopre fragile. Berruto ci prova, cambia inserendo prima Buti e poi Baranowicz, ma la sentenza è scritta. Il Brasile vince 3-0 e si prepara alla finale con gli americani. Per gli azzurri resta da conquistare il bronzo. Sulla strada della medaglia l'Iran. 

Non funziona nulla nel primo set azzurro. Già al primo time-out tecnico il Brasile è in pieno controllo. Lucas e Sidao coprono la rete con apparente facilità, Lanza soffre il palcoscenico e la partita, Travica non trova la chiave per guidare l'attacco. Quando Zaytsev, l'uomo copertina della nostra Nazionale, sparacchia fuori la battuta dopo un pessimo lancio di palla, il pubblico di Firenze, splendido, capisce che è serata di scarsa gloria. L'Italia si perde in continue proteste, perdendo contatto con la realtà del campo. Il 25-11 finale è inappellabile, 

Il miglior momento azzurro giunge nella parte conclusiva del secondo parziale. Sotto 23-18, l'Italia ha un lampo d'orgoglio. Di colpo il muro torna impenetrabile. Parodi e Birarelli galvanizzano il palazzo respingendo due volte Wallace. Il filotto di quattro punti consecutivi ricuce lo strappo e lascia spazio ai sogni. L'urlo è rispedito al mittente da Lucarelli, classe '92. Prima difende una battuta, finalmente convincente, di Zaytsev, poi chiude sull'assist al bacio di Bruno. 25-23. 

Il buon momento dei ragazzi di Berruto continua in apertura di terzo set. Zaytsev batte la mano a terra per scuotersi dal torpore di una notte difficile. Parodi difende da campione e l'Italia è addirittura avanti. Il Brasile, per un attimo incerto, non perde il filo della partita. Da grande squadra torna a giocare una pallavolo celestiale, bucando le pecche della nostra difesa. Punto dopo punto crea il margine necessario per allontanare rischi inutili. 25-20, a giocarsi l'oro è il Brasile dell'istrionico Bernardinho.