Il purgatorio degli ottavi. L'inferno di un turno in più, come momento di svolta. L'Italia di Berruto prova a ritrovarsi, lungo il cammino impervio di un Europeo lastricato di sorprese. L'alba di una nuova era sembra sorgere a Odense. Il volley del vecchio continente scopre, meravigliato, potenze inattese e i colossi storici, al punto di non ritorno, si aggrappano a tradizione e esperienza, per ristabilire l'ordine costituito.

 

Un'Italia contratta, pensierosa. Una squadra che procede a strappi, tra infortuni e incertezze. La vittoria, agevole, con la Danimarca, le prime crepe con la Bielorussia, e infine la sconfitta con il Belgio. Il primo set contro gli uomini di Bayaens è la fotografia del momento azzurro. Inizio scoppiettante e allungo deciso, poi piano piano qualche dubbio si insinua nella mente e nel braccio di Travica e compagni e lentamente la luce si spegne. Perdiamo il primo parziale e lì ci fermiamo. Spinti dall'orgoglio reagiamo, sotto due set a zero, ma il tie-break ci è nemico. Già con la Bielorussia i primi segni di una situazione non ottimale. I problemi fisici hanno tenuto Savani out nella sfida decisiva per l'accesso diretto ai quarti. Ora è Parodi a palesare qualche noia. Siamo incompleti e timorosi. Kovar preferisce la sicurezza al colpo senza ritorno. Il nostro palleggiatore, Travica, non riesce a dare ritmo a un sestetto risollevato dalla verve del giovane Vettori. Nulla è perduto, ma bisogna compattarsi. Lo ha detto Berruto “In ogni manifestazione abbiamo sempre avuto una difficoltà, non c'è mai stato un torneo in cui è andato tutto bene. Ma ne siamo venuti fuori sempre. Da adesso ci aspettano partite senza via d'uscita”.

 

E che partita. Ricordi e emozioni. Italia Olanda. Quando si parla di volley, la storia. Anni '90, mister secolo Lorenzo Bernardi, una generazione di fenomeni. Tra Mondiali e Olimpiadi, sempre azzurri contro oranje. Imprese e sconfitte. Medaglie e tonfi. Pagine leggendarie. Domani ad Aarhus, si rincontrano. Con meno fascino, certo, ma con in palio qualcosa di importante. Chi passa, nei quarti, trova la modesta Finlandia. Chi passa può sognare in grande.

 

Nell'Europeo degli imprevisti, già fuori la Turchia di Zanini, mentre è scontro fratricida tra la Polonia di Anastasi e la Bulgaria del fenomeno Sokolov. Anche Russia e Serbia costrette a giocare un match in più per approdare tra le magnifiche otto. Slovacchia e Danimarca non dovrebbero rappresentare ostacoli insormontabili.