Tempo di nuoto. Dopo la racchetta, il Foro accoglie i predatori dell'acqua. Il Settecolli come antipasto di Barcellona. Aperitivo intrigante prima della lotta iridata al Palau Saint Jordi. Tanta Italia, ma non solo. Tante stelle, francesi soprattutto, ad illuminare un appuntamento clou della stagione primaverile. Test pre campionati si diceva. Test probante. La risposta più significativa, come spesso accade, arriva da Fabio Scozzoli. I 100 rana ancora una volta parlano azzurro. In una gara a chiaro stampo italiano, nobilitata dalle presenze di Perez Dortona e Gyurta, il campione del mondo scende addirittura sotto il minuto, toccando in 59”95, davanti all'ottimo Toniato, secondo in 1'00”52. Fuori al mattino Mattia Pesce non in condizione. Il Van den Burgh di questo periodo non appare superiore al nostro Fabio.
Il sorriso di Federica, della nuova Federica è contagioso. Testa e gambe al servizio di Philippe Lucas. L'anno sabbatico, dedicato al dorso, ha ridato “luminosità” alla Pellegrini, che qui ha riabbracciato l'antico amore, quei 400 stile libero, simbolo di gioia e dolore, nell'arco di una carriera infinita. Troppo forte Camille Muffat, che ferma il cronometro a 4'02”64, mostrando una freschezza e una facilità invidiabili. Dietro di lei un ottima Balmy e poi la nostra Federica, che con la grinta che le appartiene cancella in volata la danese Friis. Si riparte da qui, dai tempi eccellenti degli scorsi campionati italiani. Si riparte da qui verso Barcellona. Verso il quadriennio olimpico. L'ultima avventura, l'ultima sfida di una divina del nuoto.
L'Italia femminile oggi non può prescindere da Ilaria Bianchi. La migliore nella spedizione di Londra. All'altezza in una finale stellare. Al Settecolli, col pass mondiale già in tasca, vince i suoi 100 delfino, senza strafare. Il passaggio ai 50 è addirittura più lento, rispetto al mattino. 58”49 per respingere l'attacco magiaro di Verrastzo e Jakabos.
Il delfino, dopo anni, guarda con fiducia al futuro. Non solo per talento, ma anche per attitudine alle gare di livello, Matteo Rivolta rappresenta ormai una certezza. In una gara in cui ai blocchi di partenza hai al fianco gente come Cseh e Korothyskin, non basta la classe. Devi emergere soprattutto a livello mentale. Non sbagliare nulla, soprattutto in uno stile, il delfino, che tende a presentarti il conto. 52”72 per l'azzurro, 8 centesimi meglio dell'ungherese, sontuoso mistista prestato ad altri lidi, e 13 del russo, solo terzo.
I 50 dorso maschili vedono il trionfo a mani basse di Camille Lacourt. Una strana prima corsia per il vice-campione del mondo, a rischio eliminazione in batteria, dopo una scivolata sui blocchi di partenza. Il suo 24”68 è tempo di pregio internazionale, così come di livello le risposte di Pizzamiglio e Bonacchi. 54”20 e 54”24 per i due azzurri. Nella gara femminile vittoria per Arianna Barbieri in 28”44, a poco più di un decimo dal tempo limite per Barcellona. Iniezione di fiducia comunque importante in vista dei 100. Samuel Pizzetti brucia D'Arrigo nei 400 sl, in una gara di modesto livello tecnico. Lontani i tempi d'oro in questa specialità. Da apprezzare comunque l'anima da lottatore di Samuel che respinge come già agli Europei l'assalto dei giovani di nuovo corso. Contro prestazione della Fissneider nei 100 rana donne, vinti con merito dalla Guzzetti, brava a spingere senza paura dalla prima all'ultima bracciata. La velocità maschile parla francese. Manaudou precede Bousquets, con Luca Dotto, primo dei nostri, quarto in 22”25. Saranno lui e Orsi a difendere i nostri colori in Spagna. É invece la campionessa olimpica Ranomi Kromowidjojo a dominare la distanza al femminile. In un podio tutto olandese, spicca il suo 24”41 davanti alle compagne Dekker e Heemskerk. Duello negli 800 tra il nostro Paltrinieri e l'esperto Kis. Bravo il magiaro a restare in scia e a lanciare il rush finale negli ultimi 100 metri. 7'54"89 per lui contro il 7'58"19 dell'alfiere italiano. Nell'ultima gara di giornata dominio di Lotte Friis nei 1500, con Martina Caramignoli brava a far segnare un crono in linea con i parametri richiesti per la rassegna iridata.