A Zhuhai, penultima giornata. Due incontri di singolare, utili ad eleggere le finaliste della corrente edizione. Il programma prende piede con un match di doppio, poi l'avvento di Goerges e Sevastova, non prima delle 9.30 ora italiana. Le due approdano al confronto forti di un percorso netto - due successi nella fase a gironi per sigillare la qualificazione. Il bilancio, al momento, pende sul fronte teutonico, 3-2, un solo passaggio di recente. Nel 2017, finale sull'erba di Mallorca, affermazione in tre per la Sevastova. Julia Goerges vive, probabilmente, la miglior fase di carriera. 29 anni e una maturazione finalmente completa. Risultati più o meno ovunque, il titolo a Mosca - finale con la Kasatkina - ma anche l'atto conclusivo a Washington - KO con la Makarova. La Sevastova, di contro, è più rodata ad alto livello. Brava, la lettone, a cancellare un avvicinamento in difetto, con tre sconfitte consecutive. Equilibrio alle porte, la Goerges si fa preferire.
Non prima delle 12, seconda semifinale, si affrontano Barty e Vandeweghe. Un diverso trascorso, medesime credenziali. La Barty ha appena 21 anni e sta vivendo la stagione della consacrazione. Più volte abbiamo citato il meraviglioso percorso dell'australiana a Wuhan. A un passo dalla gloria, prima dello schiaffo francese - Garcia in tre. In precedenza, la finale a Birmingham con la Kvitova e il titolo a Kuala Lumpur. Predestinata, non soffre il palcoscenico, incanta con il suo braccio educato. Per la Vandeweghe parlano i numeri, due semifinali slam nel 2017, a Melbourne e di recente a New York. Su superficie rapida anche la finale di Stanford, disco rosso con la connazionale Keys. Difficile identificare una favorita assoluta, entusiasmo ed esperienza, classe e consapevolezza.