Caroline Wozniacki rifinisce un 2017 di altissimo livello con il successo a Singapore. Nell'atto ultimo, prevale in due set su Venus Williams - 64 64 - e conferma una superiorità evidente nelle pieghe del torneo. Due affermazioni nel round robin, prima dell'ininfluente stop con la Garcia, poi la recita da regina con Karolina Pliskova, principale antagonista, e la chiusura, non senza qualche brivido, con la maggiore delle sorelle Williams. Un sigillo che "tonifica" la carriera di una tennista straordinaria, spesso etichettata come eterna seconda.

All'alba della rassegna di finale, in programma come detto a Singapore, abbiamo presentato Caroline Wozniacki con questo incipit "Costanza al potere", parole non casuali, ma dettate dai risultati di stagione, concetto che può estendersi all'intera avventura nel circuito della danese, una numero uno senza gloria, per spingere all'estremo l'assunto. Almeno fino alla domenica asiatica. La Wozniacki colora mesi di spessore con un epilogo stupefacente. Il punto di volta, probabilmente, a Tokyo. Un titolo per accantonare quello scomodo fardello, pesante da sopportare e portare. Sei finali, sei sconfitte, un biglietto da visita non certo accattivante. L'assolo con la Pavlyuchenkova per completare quel click mentale necessario ad invertire il trend.

La Wozniacki versione finals non ha nulla da invidiare al meglio del panorama femminile, può anzi ambire, in un periodo di mutamento e transizione, in cui le cosiddette grandi faticano a ritagliarsi uno spazio definito, a dominare la scena. Ha colpi potenti, bagaglio ampio, carattere.

Lo spartito conclusivo con Venus è un manifesto splendido. La Wozniacki dà la costante impressione di dettare le coordinate della partita, non a caso è sempre al comando, in costante proiezione offensiva. Al contempo, convive con dubbi atavici, non ha la forza per spingere nel baratro una giocatrice di incredibile classe. Venere attracca i suoi propositi nelle aperture della rivale e accorcia più volte, salvo sciogliersi al tramonto, nel primo come nel secondo parziale. La Wozniacki, in risposta, sigilla il primo set, dopo il break subito sul 53. Le ultime battute sono ancor più cariche di tensione, perché dal 50 Wozniacki si passa al 54, con Venus a briglie sciolte. Servizio, soluzioni definitive, dubbi all'orizzonte danese. Ancora una volta, è Caroline a chiudere. La Williams si getta a rete, puntando sul fattore sorpresa per togliere riferimenti. La danese organizza due colpi interlocutori, apre il campo e firma il rovescio.

La racchetta vola in aria, un bellissimo sorriso prende forma sul volto. A 27 anni, la nativa di Odense si scopre anche vincente. Sboccia la seconda fase di una carriera non sempre foriera di soddisfazioni. Da Singapore, scatta Caroline Wozniacki, regina di fine anno.