A Singapore, va in scena l'atto conclusivo. Non prima delle 12.30, il confronto tra Caroline Wozniacki e Venus Williams. Dieci anni di differenza tra le due, una lunga militanza nel circuito WTA. Regine, senza mezzi termini. La presenza in finale della Wozniacki non desta scalpore, rientra anzi nell'ordine delle cose per quanto visto nella fase a gironi. Tambureggiante, concreta, convinta. Due vittorie per fissare la qualificazione, poi una battuta d'arresto ininfluente. A nobilitare la sua candidatura, la semifinale con Karolina Pliskova, la seconda favorita designata. Braccio di ferro lungo un set, prolungamento senza respiro. Turning point della partita, con la chiusura in due e l'accesso alla sfida odierna.
Come detto in sede di presentazione delle finals, la Wozniacki poggia la sua forza su una stagione al di sopra di ogni sospetto. Una trafila incredibile di tornei condotti con classe e personalità. Una presenza costante in finale, dall'alba del 2017. L'unico cruccio risiede nella scarsa trasformazione delle occasioni costruite. A Tokyo, qualche settimana fa, la rottura dell'incantesimo, un urlo liberatorio.
Parlare di Venus Williams appare spesso superfluo, tanto è lo spessore della protagonista in causa. Classe 1980, 2 finali slam nell'anno, l'ennesimo riconoscimento qui. Molti dubbi in apertura, dettati dalla poca presenza in campo dopo la semifinale all'US Open - 2T ad Hong Kong - e da una condizione fisica per forza di cose non eccezionale. Sospetti confermati nel primo incontro, ma via via sopiti da quell'aura che Venere emana ogni volta che entra nel rettangolo di gioco. Passaggio del turno costruito nelle due successive tornate, semifinale di ritorno con Caroline Garcia. Come la Wozniacki, conosce ogni anfratto di questa competizione, pregusta la vittoria.
Giusto porgere alla danese i favori del pronostico, per freschezza e tennis. Non sembra avere punti deboli, solo qualche vuoto mentale può alterare il suo cammino. Venus si aggrappa così ai numeri, a una rivalità fin qui letteralmente dominata. 7-0 per l'americana, le due non si affrontano però da due anni. Nel 2015, percorso netto per la Williams ad Auckland e Miami. In sette partite, un solo set di stampo danese. Evoluzione interessante.