Come da pronostico, l'incontro tra Pliskova ed Ostapenko non riserva particolare spettacolo. La condizione delle due - qualificata la prima, eliminata la seconda - va ad inficiare il match. Esito scritto, si impone la giocatrice con maggiori motivazioni. La giovane lettone - sballottata in avvio dalla Muguruza e piegata in tre da Venus Williams - si abbevera finalmente alla fonte del successo e racconta al termine la sua gioia. Una soddisfazione importante, l'inizio di un duraturo rapporto con le finals WTA. Di contro, Karolina Pliskova non accenna a contestare il predominio di Jelena, accetta anzi una partita in difetto, pur di preservare le energie fisiche e mentali per una semifinale di ben altro tenore.
L'incontro dura una manciata di minuti, nei primi sei giochi regna l'equilibrio, le due giocatrici mantengono un ritmo similare, senza particolari strappi. Il punto di rottura nel settimo game, la Ostapenko acquisisce un vantaggio in risposta che poi conferma pallina alla mano. Il successivo frangente è decisivo, perché la Pliskova non riesce a rinviare l'epilogo e, sotto 15-40, incassa la bordata profonda della rivale. Riesce a togliere la pallina dalle sue stringhe, ma spalanca il campo alla lettone. Dritto ad uscire e 63. Senza gli interrogativi delle precedenti sfide, la Ostapenko riesce a controllare i nervi e a proporre quindi il suo tennis.
La Pliskova saluta, di testa, la contesa, nel secondo parziale perde subito il servizio e si ritrova sotto 30. Qui riesce a muovere il tabellino, ma mai ad intimidire la combattiva lettone. Un secondo break si materializza nel sesto gioco e consente alla Ostapenko di presentarsi in battuta per la partita. Titoli di coda, game a 0. L'ennesima fucilata investe la Pliskova, lenta ad arretrare per organizzare il colpo. Dritto maldestro in corridoio, le giocatrici raggiungono il centro del campo. Non c'è traccia di lotta. Continua il cammino di Karolina - oggi sconfitta - termina l'avventura di Jelena - con il sorriso.
Ostapenko - Pliskova 63 61