Debutto coi fiocchi, a Singapore, per Simona Halep. La n.1 del mondo, all'esordio, piega Caroline Garcia, regina a Wuhan e Pechino, e avanza la sua candidatura per la vittoria finale. La partita si risolve in un'ora e ventisette e consegna una Halep tirata a lucido per l'occasione, perfetta nella gestione dei punti importanti e fisicamente in palla. Al contrario, la Garcia torna ad assaporare l'amaro calice della sconfitta e lo fa al termine di una sfida interpretata non al meglio tatticamente, con qualche svarione di troppo. 64 62 il punteggio finale.
L'avvio segue i binari canonici. La Garcia ha una pallina pesante, prende le redini dello scambio e muove la Halep. La rumena accetta la partita di rincorsa, rimbalza ai due angoli e si protegge in un secondo gioco che dura addirittura oltre 9 minuti. Il canovaccio è chiaro, attacco e resistenza. Per quattro giochi, non ci sono scosse telluriche, il servizio determina il punteggio. Il primo bivio nel quinto game, quando la Garcia palesa alcune difficoltà. La tennista francese riesce ad aprirsi il campo, ma pecca spesso quando deve colpire di volo o è chiamata dalla Halep a metà campo. Arriva il break, perentorio, di Simona. La breve pausa giunge in soccorso di Caroline, due parole con il padre-allenatore e al rientro la musica cambia. Contro-parziale e 43 Garcia. La scena si ripete a parti invertite, è la Halep ad andare al consulto tecnico. Qui prende forma il filotto della n.1, 3 giochi per sancire la presa della partita. Decide il nono game, con la Garcia al servizio. Nella zona intermedia, scambio prolungato - 21 colpi - una Halep clamorosa, i piedi sono tambureggianti, giunge ovunque, stritola la Garcia. Il 15 non decide il game, ma influenza i successivi punti, non casuali i due doppi falli della transalpina. 54. Il sussulto finale al servizio, ai vantaggi, con il rovescio a colorare il campo di Singapore. 64.
Nel secondo, la soluzione dell'enigma arriva in tempi più brevi. La Halep piazza il primo break nel terzo gioco, la differenza di tenuta è evidente, favorita anche da una crescita esponenziale, pallina alla mano, della rumena, come rimarcato nei giorni antecedenti alle finals. Sotto 0/40, nel quarto gioco, la Halep rientra, frustando le speranze di una Garcia ormai sconsolata. Volge lo sguardo all'angolo, si batte la mano sul fianco, sanguina al cospetto di una Halep leonina. Lo schiaffo che manda agli archivi il match prende forma qualche minuto dopo. 40/0 e Garcia al servizio. Un mattone alla volta Simona ricuce, intuisce le titubanze di Caroline, la perfora in via definitiva. La francese si getta avanti senza nulla in mano, osserva a capo chino il passante mortifero di stampo rumeno. 41. A 0, la Halep tiene poi la battuta. Questione di attimi, 62. Il falco sancisce l'ennesimo errore con campo aperto della Garcia. Stretta di mano ed applausi, recita da n.1.