Il ritorno della divina. Maria Sharapova trova a Tianjin la sua oasi di ristoro. Beve alla fonte del successo, sfrutta un'occasione favorevole per presentarsi in una finale WTA. Da Roma 2015 a Tianjin 2017, mesi difficili, di attesa e ripartenza. Travolge Shuai Peng, corona un cammino senza macchia. Dalle titubanze d'avvio, con Begu e Linette, alle poderose affermazioni con Voegele ed appunto Peng. 63 61, Masha è dominante pallina alla mano, protegge il servizio, oscura, nel corso del secondo, le uniche possibilità di rottura dell'asiatica. In risposta, è un terremoto che travolge il campo nemico. Appena la Peng si trova a proporre una battuta ad inferiore velocità, la Sharapova punta i piedi ed affonda il colpo. Crollo verticale per Shuai, ascesa prepotente per Maria.
In finale, da favorita, la russa affronta Aryna Sabalenka. Sara Errani non riesce a compiere l'ultimo scalino, ferma la sua marcia in semifinale. Una sconfitta che rientra nell'ordine delle cose, figlia di una settimana intensa, estenuante. Il torneo in singolare, partendo dalle qualificazioni, le ottime cose in doppio. Due maratone, con Haddad Maia e McHale, il fisico reclama ora un attimo di respiro. Riparte comunque con il segno "+" l'avventura nel circuito di Sarita, pronta a risalire la classifica con rinnovate motivazioni. 61 63 Sabalenka, sorpresa a Tianjin, ospite d'onore alla festa di Maria Sharapova. Senza alcuna pressione, prova a ribaltare il verdetto, a rovinare i piani della 30enne di Nyagan.
I risultati
Sharapova - Peng 63 61
Sabalenka - Errani 61 63