L'ascesa, prepotente, di Jelena Ostapenko. Non accenna a placarsi la furia della giovane lettone, rivelazione in un 2017 di profondo cambiamento. Il titolo Slam a Parigi, su una superficie, la terra, in grado di esaltare il fare guerriero della ragazza di Riga, poi la consacrazione sul veloce di Seoul e l'approdo alle finali WTA. Un turbinio di emozioni non in grado di inficiare la sua fame di successo. Nona vittoria nelle ultime dieci apparizioni in campo, a Pechino supera in due set Sam Stosur, 63 75 il punteggio conclusivo. Per l'australiana, di contro, ennesima battuta d'arresto, una difficoltà evidente nel ritrovare sensazioni e tennis. L'unica W, dopo il Roland Garros, resta quella maturata qui al primo turno con la Siniakova.
Jelena Ostapenko, ma anche Caroline Garcia. A Wuhan, un titolo nobile, una settimana ad alta velocità. Bye d'esordio e approdo al China Open, test probante, la belga Mertens sulla strada della transalpina. Il primo set è caratterizzato da grande instabilità, tre rotture per parte e un prolungamento francese - 7 punti a 4. Nel secondo, invece, una maggior fluidità al servizio, decisiva l'unica occasione concretizzata dalla Garcia. 64. La Mertens saluta Pechino dopo il sigillo con la Cibulkova, comunque prezioso.
In archivio anche la partita tra Peng e Niculescu. Sussulto asiatico, la Peng si aggiudica 6 giochi a 3 il set inaugurale, poi strappa la battuta alla rivale nel primo game del secondo. Una spallata che di fatto risolve la contesa. La Niculescu, sotto 52, prova a riaprire la sfida, sale 0/30, giunge ai vantaggi, ma alza infine bandiera bianca. 62. Peng ora chiamata all'impresa con la Ostapenko.