Il fascino di Maria Sharapova resta ineguagliabile. Prima tappa negli States, dopo il tribolato rientro post squalifica. Un fastidioso infortunio a rallentare l'ascesa della divina di Russia. Contraccolpo pesante, da assorbire e metabolizzare. La Sharapova impugna nuovamente la racchetta a Stanford, vince di carattere, il tennis fluisce ancora a strappi. Primo turno in chiaroscuro con la Brady. Tre set, situazioni di profonda incertezza, risolte dalla capacità di Maria di proporre un gioco superiore nelle fasi cruciali. In avvio di terzo, spallata e difesa del territorio. Cancella la palla break e certifica il successo. 61 46 60. Al termine, un sentito ringraziamento, per l'accoglienza da regina.
Senza particolari preoccupazioni, avanza anche la Konjuh. La partita dura un set - 63 - la Erakovic, infatti, si ritira dopo un gioco nel secondo. La Tsurenko prevale su una specialista del rosso come la Arruabarrena con periodico 63, l'americana Day controlla la Doi - 64 62. Infine, l'affermazione della russa Vikhlyantseva sulla qualificata Lao - 64 63.
Nella giornata odierna, incrocio interessante tra Vandeweghe e Tomljanovic. Coco torna in campo dopo il buon percorso a Wimbledon. Sigillo al terzo turno con la Wozniacki, poi il KO con la sorpresa Rybarikova. Per Alja, i soliti, maledetti problemi a contaminare un talento spumeggiante. Troppi infortuni, l'uscita dal baratro è ancora lontana. Per preparare la stagione in cemento, due tornei di inferiore livello, l'ultimo a Sacramento. Spiragli di luce. Si gioca solo sul Centrale, la Bellis - semifinale a Mallorca sul verde - trova la Cornet, superata a Wimbledon da Camila Giorgi e mai vincente sull'erba.
Infine, spicchio d'Italia. In chiusura di giornata, Francesca Schiavone duella con Kateryna Bondarenko. Tre a zero Schiavone nei precedenti, un solo passaggio sul cemento, in Fed Cup. Pesante fermata con la Svitolina a Wimbledon, la leonessa può scaldare i motori qui, al Bank of the West Classic.