Continua il torneo di Venus Williams, che raggiunge la semifinale a Wimbledon nel suo 100esimo match a Londra. Esce la recente vincitrice del Roland Garros, Jelena Ostapenko. Adesso, Konta o Halep 

La delicatezza, lo charme della statunitense. Venus fa il suo ingresso in campo ricalcando la grandezza disegnata da Botticelli nella sua "Nascita di Venere". Già, la Venere nera, la perla di Lynwood; appoggia con delicatezza il borsone nel suo angolo e si veste da regina mentre assorbe gli applausi del centrale. L'aspetta Ostapenko; giovane rampante, occhi da lince, futura campionessa dal carattere autoritario. 

Partenza sprint della sorella più esperta della famiglia Williams: il servizio è ficcante, ferisce i fianchi della Ostapenko e le riduce notevolmente le possibilità di controllare gli scambi. Tanti errori con i colpi base, e subito enormi difficoltà in battuta. La prima entra a fasi alterne, mentre la seconda - a volume basso, lavorata poco - è esposta all'anticipo perentorio della Williams, la quale riesce a far vibrare violentemente le corde scoccando vincenti. La lettone appare compassata, leggermente impaurita dalla grandezza dell'avversaria e dal viaggio profondo che riserva il centrale; è lenta negli spostamenti, arriva tardi all'impatto e s'inchina alla sua dirimpettaia. La statunitense resta vigile, solida, e non scende al servizio - aiutata anche da un centrale protetto - mentre la recente vincitrice del Roland Garros non riesce a decifrarlo, lo vede complicato come il codice da Vinci. Rischia di nuovo nell'8° game, quando perde feeling con il servizio ed è costretta ai vantaggi dopo essere stata sopra 40-0. Si salva, ma resta inerme al corso naturale degli eventi. Set Williams

Il secondo parziale ricalca i dogmi principali enunciati nel primo. Venus è straripante, chirurgica e spietata al servizio; Ostapenko punta sul solito gioco offensivo, che l'aiuta a metà: da una parte sgorgano vincenti, dall'altra piovono gratuiti. E nel 3° game si consuma uno snodo importante: deraglia con la prima, fatica con la seconda sui missili sganciati dall'americana e si fa scippare il servizio a zero. Sembra il preludio alla vittoria della Williams, ma l'Ostapenko scuote il suo animo guerrigliero ed entra prepotentemente in partita. Snocciola una serie di risposte incalzanti ed ai piedi che confondono la 7 volte campionessa Slam in uscita dal servizio, costringendola a cedere il vantaggio ottenuto. Nel momento migliore della lettone, scende il buio. Venus torna a rispondere come sà, ad anticipare sia sulla prima che sulla seconda, a giocare profondo. Sale 15-40, Ostapenko affossa il rovescio in rete e le porge la vittoria su un piatto d'argento. Game, set & match Williams

(10) V.Williams b. (13) J.Ostapenko 6-3 7-5