Ogni partita di tennis, in generale, ma soprattutto al femminile, è un viaggio nella mente delle protagoniste, tra le certezze - poche - e tra le instabilità e le paure - tante, forse troppe -. Un percorso nel subconscio che condiziona e non poco gli esiti delle prestazioni e delle partite stesse, lasciando aperto il pronostico a qualsiasi risultato, a qualsiasi esito, anche quello più insperato. Non fa eccezione, in tal senso, il match di oggi pomeriggio andato in scena tra la francese Mladenovic e l'americana Rogers, con un emozionante finale che ha sancito l'ennesima rimonta dell'idolo di casa, che si lancia verso il quarto turno dove incontrerà la detentrice del titolo Garbine Muguruza.
L'immagine del Roland Garros 2017, versione in rosa, è oramai quella di Kristina "Kiki" Mladenovic, beniamina di casa, che porta l'indice alla tempia, dopo l'oramai solito pianto liberatorio al termine della contesa. Dopo aver patito le pene dell'inferno per superare il primo turno per superare la Brady, la francese torna per una buona mezz'ora all'Inferno nel match valevole per il terzo turno contro la statunitense Shelby Rogers, abile nell'approfittare gli errori della transalpina per risalire la china dopo il primo parziale perduto e portarsi 52 nel terzo set, ad un passo dal successo. Così come accaduto qualche ora fa contro l'altra statunitense, le spalle al muro fanno scattare qualcosa nella testa della lottatrice nativa di Saint-Pol-sur-Mer, che riemerge dalla contesa e spinta dal pubblico del Suzanne Lenglen riesce nell'impresa di piazzare uno stordente 5-1 di parziale finale e chiudere i conti sull'86.
I primi due set viaggiano sui binari dell'equilibrio, con la numero quarantanove del mondo abile nello sfruttare il primo passaggio a vuoto della francese per piazzare il break nel quarto gioco e salire 31. Pronta, immediata, la risposta della padrona di casa, che di forza e carattere si impone nel game successivo: decisa, prorompente, in risposta, davanti ad una non irresistibile prova al servizio della Rogers. Mladenovic appare, contrariamente rispetto all'esordio, molto più fiduciosa e sicura, con la vittoria sulla Errani che sembra averle ridato serenità e calma. Anche il secondo momento di difficoltà viene superato magistralmente dalla transalpina, abile nel salvare tre palle break nell'ottavo gioco e risalire la china dallo 0-40. Superata la paura, il contraccolpo lo subisce la rivale, che cede il servizio - ed il set - nel decisivo undicesimo gioco ad un passo dal tie-break. Stesso epilogo che, per sommi capi, viene ripetuto - a protagoniste invertite - nel secondo parziale, quando è la quattordici del mondo a vacillare al crepuscolo del set, dopo essere stata ad un passo dalla vittoria nel settimo game: Rogers risale la corrente anch'essa dallo 0-40, prima di piazzare la zampata che tramortisce la Mladenovic.
Nel terzo e definitivo parziale succede di tutto di più. Tre break nei primi quattro giochi, due in favore della statunitense Rogers, alla quale sembra mancare meno terreno sotto ai piedi. Viaggia invece nelle sabbie mobili, a fondo campo e soprattutto al servizio, Kiki Mladenovic, i cui fantasmi chiusi nell'armadio al termine della contesa contro la Brady tornano improvvisamente a manifestarsi sotto forma di nuvole nel cielo parigino. Il 31 rasserena l'animo dell'americana, le cui spalle sono libere di far viaggiare la sfera e di muovere l'avversaria, incapace in recupero a rimettersi in piedi. Tre game di relativa serenità con Rogers che conferma il vantaggio nel quinto e nel settimo game, prima di crollare poco dopo. Il pubblico alza la voce, la beniamina di casa accoglie l'aiuto e sale in pressione in risposta, liberando il braccio e soprattutto la mente.
Spalle al muro, ancora una volta, Mladenovic si dimostra maggiormente lucida ed impeccabile tatticamente: il break, a 0, è servito, così come l'aggancio a quota 5. Una piccola pausa fisiologica prima del ritorno alle armi sul 6 pari: una risposta profonda, un errore non forzato della Rogers ed il secondo break, non di fila, a 0, è nuovamente servito. L'ultimo game è liberatorio e sancisce la terza vittoria di fila della tennista di casa, la seconda in uscita dalle sabbie mobili.
K.Mladenovic b. S.Rogers 2-1 (75 46 86)