Si delinea la stagione di Maria Sharapova. Dopo lo stop del gennaio 2016, con conseguente squalifica per il caso Meldonium, il ritorno in rosso a Stoccarda, sulla superficie da tempo prediletta. Proprio in Germania la performance migliore, con l'avvento di Masha in semifinale. Secondo turno a Madrid, secondo turno a Roma, con il ritiro nel corso del terzo parziale durante il match con la Lucic. Problema fisico di lieve entità, almeno in apparenza, tanto che la Sharapova punta a fissare i prossimi paletti. Niente Roland Garros, nessun invito per la divina di Russia. 

Certa, invece, la presenza a Wimbledon. La Sharapova, attesa a Birmingham, evita pericolosi ribaltoni e sceglie una partenza soft, dalle qualificazioni, per lanciare l'assalto allo slam più ambito. Una via secondaria, ma priva di insidie. Mentre la porzione su terra volge al termine, Parigi è alle porte, e la parentesi in verde è sostanzialmente definita, arrivano i primi annunci per la fase conclusiva del 2017, quella in cemento. Da Toronto, cenni di assenso, wild card per la Sharapova, chiamata a gran voce dal direttore del torneo Karl Hale. "Maria ha vinto tornei del Grande Slam ed è una delle tenniste più amate dal pubblico. Ha scontato la sua sospensione e il nostro pubblico non vede l'ora di ammirarla". Sulla stessa linea la russa "Non vedo l'ora di tornare in Canada, ho grandi ricordi e qui ho sempre ricevuto grande supporto". (Fonte dichiarazioni Rogers Cup Toronto - Twitter)

Rapporto alterno, quello della Sharapova con il torneo canadese. Nel 2014, fuori al secondo turno con Carla Suarez Navarro, dopo il successo d'esordio con la Muguruza. Lo squillo più significativo nel 2009, corsa fino alla finale, KO a un passo dal titolo con la Dementieva, 64 63. Al momento, la Sharapova, è fuori per classifica dal tabellone principale, ma una sua risalita potrebbe rendere inutile l'assegnazione della wild card, pronta quindi ad essere ritirata e ri-assegnata in caso di ascesa nei prossimi tornei della ragazza di Njagan'.