Maria Sharapova non parteciperà alle prossime Olimpiadi di Rio de Janeiro. La tennista russa, squalificata per due anni dall'ITF per utilizzo di un farmaco vietato, il Meldonium, diventato sostanza dopante a partire dal primo gennaio scorso, ha visto infatti rinviata l'udienza di appello al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna (TAS), che era in programma la settimana prossima, precisamente lunedì 18 luglio. E' stato proprio il TAS a comunicare ieri il rinvio al 19 settembre, data successiva anche allo svolgimento degli US Open di New York.
Gli avvocati della siberiana speravano di poter ribaltare il verdetto del giudizio di primo grado, una squalifica di due anni come sanzione per la vicenda relativa al Meldonium, la cui assunzione era stata certificata dall'ammissione della stessa atleta in una conferenza stampa convocata a Los Angeles lo scorso marzo. In subordine, lo staff di legali della Sharapova avrebbe chiesto la sospensione dell'esecuzione della pena, proprio alla scopo di far partecipare la tennista russa ai Giochi olimpici estivi di Rio de Janeiro, in programma dal 7 al 22 agosto. Con un comunicato ufficiale diramato nella giornata di ieri, il TAS ha però sancito il rinvio dell'udienza d'appello in quanto "le richieste delle parti richiedono accertamenti ulteriori esperibili solo in lasso di tempo più ampio, anche allo scopo di individuare con maggiore precisione le prove a disposizione. Inoltre, anche a causa di alcune difficoltà di calendarizzazione, le parti si sono accordate per posticipare l'appello". Decisione condivisa dunque con i legali di Maria Sharapova, che avebbero richiesto più tempo per poter articolare la propria difesa, come confermato dall'avvocato John Haggerty: "Il TAS è una corte di ultimo grado e spero che questo rinvio ci aiuterà - le parole di Haggerty in una nota - ad ottenere una riduzione della sanzione. In ogni caso, questi ulteriori due mesi di tempo non avranno alcun impatto sulle nostre aspettative e sulla possibilità di raggiungere il nostro obiettivo".
La squalifica di due anni inflitta a Maria Sharapova scadrà il 25 gennaio 2018, salvo riduzioni in grado d'appello, con tutto ciò che ne consegue per la carriera della bella siberiana, al momento completamente al di fuori del tennis giocato. La vicenda di doping che l'ha vista coinvolta sembrava infatti potersi risolvere inizialmente in una sospensione di pochi mesi, mentre l'ITF ha poi comminato una sanzione della durata di due anni, a decorrere proprio dal 25 gennaio 2016, quando la Sharapova fu trovata positiva al Meldonium, farmaco non considerato sostanza dopante fino alle fine dell'anno scorso. La difesa della tennista russa intende dimostratre la mera negligenza dell'atleta per il caso di doping, in quanto Masha non avrebbe letto la mail inviatale dall'ITF nella quale si aggiornava la lista dei farmaci vietati, mentre l'accusa sostiene che si sia trattato viceversa di doping intenzionale. A settembre un nuovo capitolo di una vicenda che andrà chiarita in alcuni punti ancora particolarmente oscuri.